Cronaca

Fine delle speranze, trovato morto Giacomo Sartori: il 30enne era scomparso a Milano

È stato trovato morto Giacomo Sartori, il tecnico informatico 30enne scomparso nella notte tra il 17 e 18 settembre

È stato trovato morto Giacomo Sartori, il tecnico informatico 30enne scomparso nella notte tra venerdì 17 settembre e sabato 18 settembre a Milano, dove viveva e lavorava.

Milano, trovato morto il 30enne Giacomo Sartori

Giacomo Sartori è stato trovato morto. Era impiccato a un albero. La tragica scoperta è avvenuta questa mattina nella zona di Casorate Primo, a pochissima distanza dal luogo in cui era parcheggiata l’auto, in un punto dove giovedì si era svolta la battuta di ricerca dei soccorritori.

Tragica svolta nel giallo della scomparsa di Giacomo Sartori, il 29enne tecnico informatico – originario di Mel nel Bellunese – del quale non si avevano più notizie dalla notte di venerdì scorso, quando in un bar di Milano gli era stato rubato lo zaino con il portafoglio, i documenti e il pc di lavoro.


 

morto giacomo sartori

 


 

Necessari ulteriori approfondimenti

Proprio l’area in cui è stato trovato il corpo, a duecento metri circa dalla Cascina Caiella, necessita secondo gli inquirenti maggiori approfondimenti, per capire se fosse stata o meno ispezionata durante le ricerche dei giorni scorsi.

Sul posto i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano per verificare le condizioni del cadavere e la posizione del corpo. Si attende il medico legale per un primo esame del cadavere che darà maggiori indicazioni. Non si esclude il suicidio, ma sono aperte anche altre ipotesi.

Cos’è successo

Il giovane venerdì sera si era allontanato da Milano con la sua auto aziendale, una Volkswagen Polo grigia, e aveva imboccato l’autostrada in direzione Pavia. Una telecamera comunale di Motta Visconti l’ha inquadrata vicino al cimitero alle le 7.15 di sabato 18 settembre.

In quegli istanti il suo cellulare era acceso, ha agganciato la cella telefonica di Motta ma non ha effettuato chiamate. Dai tabulati, analizzati dai carabinieri di Milano, c’è però «traffico dati». Tradotto significa che stava utilizzando la rete Internet, scambiando messaggi via WhatsApp o forse era impegnato in una chiamata fuori rete usando il servizio di messaggistica. Quella è stata l’ultima traccia di Giacomo.

 

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio