Cronaca

Truffa dei tamponi falsi a Civitavecchia: smascherata infermiera ed il compagno

Aveva architettato tutto con l’ausilio di un complice sperando di non essere scoperta. Un’infermiera dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia rubava i tamponi e li effettuava, a pagamento, a domicilio per poi recapitare falsi referti. Una truffa ignobile e dannosa in cui sarebbero incappate almeno 50 persone che avrebbero ricevuto il referto di un tampone mai analizzato.

La grande truffa dei falsi tamponi: nei guai una coppia napoletana

I due indagati sono  S.I., 35 anni, nata a Napoli ma residente a Civitavecchia, e D.D., 50 anni, nato a Giugliano in Campania e suo convivente. L’ipotesi di reato è di concorso in falsità materiale, sostituzione di persona ed esercizio arbitrario della professione medica. Ma il fatto che abbiano fornito anche il falso responso potrebbe aggravare la loro posizione.

La vicenda

La storia comincia a settembre quando il compagno dell’infermiera esegue tamponi ai lavoratori di una ditta di pulizie di Roma. L’11 settembre arrivano i risultati: tutti i dipendenti risultano negativi ma una delle lavoratrici si insospettisce perché nel foglio intestato all’ospedale Spallanzani c’è una postilla che dice che non è esclusa la sua positività. Al centro infettivologico le fanno sapere che quel test non è mai stato processato da loro e a quel punto scatta l’indagine.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti l’infermiera prelevava i test dal reparto di ortopedia dell’ospedale in cui lavorava e li consegnava al compagno, che si recava a domicilio per effettuarli e stilava i falsi referti partendo da uno vero dello Spallanzani e grazie all’ausilio di un pc.

La perquisizione a casa dell’infermiera

La coppia è stata anche sottoposta a perquisizione domiciliare qualche giorno fa. I Carabinieri della compagnia di Civitavecchia, che stanno portando avanti l’indagine insieme ai Nas di Roma, hanno trovato nell’appartamento dove vivono i due – tra l’altro a due passi proprio dall’ospedale San Paolo – sia gli stick dei tamponi, che altro materiale medico, come lacci emostatici, garze e medicinali di vario tipo.

Tutto il materiale è stato fatto visionare ai dirigenti della Asl, che hanno confermato che quei dispositivi erano proprio in dotazione alla struttura sanitaria civitavecchiese. Non solo, i carabinieri del Nas e della compagnia di Civitavecchia, nelle ultime 48 ore, hanno sentito almeno 50 persone tra Roma e Civitavecchia, con il sospetto che anche queste possano essere state sottoposte ai finti tamponi da parte della coppia.

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