Cronaca

Turismo in Cina, no al fai da te: ecco il vademecum del viaggiatore per una vacanza sicura

Turismo in Cina, no al fai da te: le raccomandazioni degli operatori del settore per una vacanza sicura. Il momento è critico, ma la situazione è sotto controllo.

Turismo in Cina: le raccomandazioni degli operatori

Secondo la Federazione Italiana delle Agenzie di Viaggio e delle Imprese del Turismo (FIAVET), ben 200.000 italiani si recano ogni anno in Cina per turismo. In queste ore la Federazione è in costante contatto con le autorità del posto, la situazione è monitorata e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha posto tutta l’area interessata dal virus sotto osservazione.

Le raccomandazioni

Essendo quella in atto una situazione mutevole, non è possibile fare una previsione di ciò che potrebbe accadere nelle prossime ore. Dunque, in Cina, bisogna evitare luoghi di assembramento, bisogna dotarsi sempre di mascherina anche a causa dello smog in alcune città, consumare cibi rigorosamente ben cotti, mettersi in viaggio solo se si è in perfetta condizione di salute, non bere acqua dalle fontane ma solo da bottigliette ben sigillate, usare i disinfettanti per le mani, portare dietro sempre le medicine di uso comune.

Gli italiani in Cina

Gli italiani che sono in Cina, in aree magari definite a rischio, devono seguire tutte le indicazioni che arrivano dal Governo cinese. Gli italiani che in questo momento si trovano in aree dove, almeno per il momento, non è presente il virus, è opportuno che non si stacchino dai gruppi, che si facciano seguire sempre dagli operatori turistici cinesi che sono sul posto e qualora volessero andare in escursione da soli diano al capogruppo tutti i riferimenti necessari, portando dietro i contatti della struttura dove stanno alloggiando. I turisti italiani che sono già in Cina devono mantenere un contatto costante con gli operatori che li stanno seguendo.

No a viaggi fai da te

Le prenotazioni dirette espongono a molti rischi, in particolare per la Cina, dove l’inglese non è diffuso. Il fai da te è rischioso poi soprattutto in condizioni di emergenza. Se si è soli, ci si può imbattere in problemi di carattere oggettivo, come il voler spostare un volo per partenze anticipate e, nella maggior parte dei casi, chi segue il fai da te non pensa a stipulare una polizza sanitaria, che invece è già prevista nei viaggi organizzati con operatori turistici.

I documenti

Per andare in Cina è necessario il visto, la sanità è quasi tutta a pagamento e dunque l’assenza di polizza sanitaria può rappresentare un problema. Il ruolo delle Agenzie di Viaggio è importante anche in queste situazioni, perché si hanno maggiori garanzie che vanno dalle coperture assicurative alle informazioni in tempo reale su tutto”.

La situazione attuale

Al momento il traffico è regolare su Pechino ed anche Shangai. A Pechino sono chiuse la Muraglia Cinese e la Città Proibita ed anche a Shangai sono stati chiusi alcuni siti. Il Governo ha chiuso i luoghi solitamente maggiormente affollati, però non tutti i siti in altre città sono stati chiusi.  La situazione è mutevole. Gli operatori turistici, in questa circostanza, in caso di partenze imminenti e già programmate, possono mettere a disposizione dei clienti anche destinazioni alternative. Però non tutte le aree della Cina sono chiuse al flusso turistico, al momento.

 

 

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