Economia

Turismo di lusso: senza Usa e Russia l’Italia rischia di perdere oltre 5 miliardi di euro

L’Ue ha riaperto le frontiere turistiche ai voli extra Schengen ma ha prolungato la chiusura a quelli provenienti da Usa e Russia, mentre nel caso della Cina gli arrivi sono soggetti alla conferma della reciprocità. Un duro colpo per l’industria turistica italiana che rischia di perdere i suoi migliori ospiti. I clienti americani, nel 2019, sono stati 4,4 milioni ed hanno speso, secondo BankItalia, oltre 5,5 miliardi di euro, registrando quasi 40 milioni di pernottamenti.

Ue chiude le frontiere a Usa e Russia: l’Italia rischia di perdere i suoi big spender

I turisti russi costituiscono un’altra fetta importante del turismo di lusso in Italia. Il loro budget pro capite al giorno in media è di 173 euro contro i 117 euro di media degli altri stranieri in vacanza in Italia. “La spesa turistica totale nel 2019 è stata di circa 84 miliardi di cui 44,3 miliardi grazie agli ospiti stranieri – ricorda Giorgio Palmucci, presidente Enit. L’Italia come destinazione è ai primi posti per i viaggiatori big spender “a lungo raggio” che quest’anno è la quota di mercato più in affanno e temiamo di perdere 67 miliardi di spesa complessiva“.

Turismo di lusso: gli hotel a 4 e 5 stelle chiudono

L’assenza provenienti da Russia e Usa ha portato alla chiusura estiva di numerosi hotel a 4 e 5 stelle lungo la Penisola. La motivazione è semplice, senza russi e americani la stagione è considerarsi persa. “Nei 5 stelle – aggiunge Palmuccioltre i tre quarti dei clienti sono stranieri“. All’Hassler Roma si lavora per riaprire nella prima settimana di settembre. “Abbiamo raggiunto circa il 50% di prenotazioni – dice Roberto E. Wirth, proprietario e general manager dell’Hasslere un cliente su due è americano”. Per i pochi ospiti di questi giorni Wirth offre Il Palazzetto, edificio del XIX secolo con sole 4 camere.

Il turismo di lusso volano per l’industria dell’ospitalità

Il turismo di lusso si rivela un volano per l’industria dell’ospitalità. “In Italia la spesa dei turisti di fascia alta provenienti dall’estero era intorno ai 20 miliardi e quest’anno perderà circa il 60-70% dei ricavi – aggiunge Fabio Colacchio, principal di Bain & C -. Con pesanti conseguenze per il territorio e il commercio se non arriveranno i turisti cinesi e russi“.

Così si riposiziona sui clienti europei la catena Usa Marriott, forte del brand The Luxury Collection. “Verso l’Italia c’è un grande interesse dalla Germania e speriamo che il mercato britannico possa tornare a viaggiare quest’estate“, dice Gonzalo Aguilar, area Vice President Sud Europa di Marriott. La catena nei prossimi giorni aprirà in Costa Smeralda l’Hotel Romazzino, il Cala di Volpe e il Pitrizza. Segnali positivi arrivano anche da Cortina d’Ampezzo. “Riceviamo sempre più richieste e prenotazioni per l’estate e l’inizio del prossimo anno”, aggiunge Franco Carmelo Lentini, general manager dell’Hotel Cristallo a Cortina.

Sono ancora chiusi 22 Nh Hotel dei 53 che il gruppo spagnolo ha in Italia. “Nei prossimi giorni verranno aperti altri 7 hotel nelle città più turistiche – premette Marco Gilardi, direttore operations Nh Italia -. Senza i clienti stranieri, soprattutto Usa e del Far East, ora il tasso di occupazione oscilla intorno al 30% e i prezzi medi di una stanza sono calati di un terzo ma qualche cosa si muove, con prenotazioni last minute. C’è chi ha voglia di fare le vacanze in Italia, i turisti amano la destinazione“.

Mercato dei grandi matrimoni

Andrea Sabato, general manager di Talea collection con 3 hotel e 12 ville tutte in Puglia scelte per l’80% da clienti stranieri, soprattutto Usa, pensa anche al mercato dei grandi matrimoni gelato dal Covid e spera che la riapertura dei cieli aiuti a salvare la stagione che ha dimezzato il budget rispetto al 2019. Per Aldo Melpignano, proprietario delle strutture Borgo Egnazia e Masseria San Domenico, “il mercato chiave è quello Usa e mi attendo un impatto significativo sui conti senza questi ospiti high spender” spiega.


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