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TUT – Il destino di un Faraone: dove e quando vedere la serie su Tutankhamon

“TUT – Il destino di un Faraone” è una miniserie incentrata sul più giovane e famoso faraone a governare l'antico Egitto: Tutankhamon

TUT – Il destino di un Faraone” è una miniserie di David Von Ancken con Ben Kingsley, Avan Jogia, Nonso Anozie, Sibylla Deen (CA 2015). La miniserie evento incentrata sul più giovane e famoso faraone a governare l’antico Egitto: Tutankhamon (il re Tut).

TUT – Il destino di un Faraone: dove va in onda?

Va in onda su La7. Puoi vederlo comodamente in diretta in tv o in streaming disponibile sul tuo pc, cellulare o tablet alle ore 20:35 circa fino alle 01:35 per un totale di 300 minuti.

Se hai perso l’ultima puntata di “TUT – Il destino di un Faraone” andata in onda domenica 3 gennaio 2021 su La7, puoi guardarla, oltre alle repliche in tv, on demand sul sito di La7.

La serie su Tutankhamon

Se ancora non hai un televisore abilitato e vuoi vedere “TUT – Il destino di un Faraone” non disperare: l’app di La7 per Smartphone e Tablet è compatibile con Chromecast e AirPlay.

Sei un abbonato Sky? Allora hai un’opportunità in più di vedere la puntata andata in onda domenica 3 gennaio 2021, infatti cliccando sulla “R” del telecomando puoi registrarla e vederla in qualsiasi momento e quante volte vuoi.

Chi era Tutankhamon?

Era il 1922 quando Howard Carter scoprì nella Valle dei Re la tomba del faraone bambino, Tutankhamon. Un tesoro scampato alla furia dei ladri di storia e ricchezze. Il suo regno fu effimero, la sua fama eterna.
Dietrofront rispetto al predecessore Akhenaton: Tutankhamon riportò la capitale a Tebe e ristabilì il culto del dio Amon. Era solo un bambino quando divenne faraone, le sue decisioni sarebbero state dettate dal consigliere, nonché suo passeggero successore, Ay. Non un figlio di Tut e della moglie Ankhesenamon ascese al trono: nessuno sopravvisse, nella tomba con lui sono stati ritrovati ben due feti, presunte figlie nate prematuramente.

Dopo appena nove anni di regno il faraone bambino morì, aveva circa vent’anni. Fino agli inizi del XXI secolo ha riposato, indisturbato e nascosto da sabbia e macerie, in una piccola tomba che non scelse, ma gli venne imposta, e con un corredo allestito in fretta, ma non per questo modesto (si pensi alla splendida maschera funeraria d’oro). Recenti studi hanno dimostrato che alcuni oggetti non apparterrebbero a Tut, bensì ad altri membri della famiglia reale, come la sorella maggiore Meritaton: la modifica dei cartigli è evidente.

Molti sono i misteri intorno alla figura di Tutankhamon, negli ultimi anni diradati, non da Poirot bensì da analisi del DNA eseguite su alcune mummie reali. Il punto di partenza è stato proprio il giovane Tut, accertato con sicurezza.

Chi erano i suoi genitori? Fratello e sorella: il faraone fu il prodotto di un incesto. Il padre sarebbe Akhenaton (recentemente identificato con la mummia ritrovata nella tomba KV55), mentre la madre è nota come The Younger Lady (la mummia ritrovata nella tomba KV35), figlia, come il faraone riformista, di Amenofi III e della regina Tiy.

Ma com’è morto Tutankhamon? Assassinato? E da chi? Per anni si è pensato ad un assassinio, ma il giovane faraone non fu ucciso da un fatale e violento colpo alla testa: infatti la ferita sul cranio della mummia è stato dimostrato essere il prodotto di un danneggiamento durante o immediatamente dopo la mummificazione. Troppa fretta? L’incesto produsse un ragazzo debilitato fisicamente: oltre a una possibile malformazione del palato, Tut aveva un problema al piede sinistro che gli rendeva difficoltoso camminare (molti bastoni vennero ritrovati nella sua tomba e i segni di usura ne dimostrano l’utilizzo). Tutto ciò non lo portò alla morte, ma certamente la favorì. Le sue già precarie condizioni fisiche insieme a un attacco di malaria e una grave frattura del femore lo indebolirono ulteriormente. La morale: evitare le unioni tra i parenti!

I successori avrebbero voluto cancellare Tut dalla storia, ma fortunatamente questa scelse un’altra strada nella figura di un ostinato egittologo che non si diede per vinto. L’oblio è per loro.

Tutankhamon

Dove si trova la tomba di Tutankhamon e perché si dice che sia maledetta

La tomba del faraone Tutankhamon resta una delle più importanti scoperte dell’antico Egitto e dell’archeologia mondiale, perché rinvenuta con tutto il tesoro, rimasto sepolto e intatto per oltre 3mila anni. Scoperta nel 1922, questa tomba è famosa anche per la leggenda della maledizione che la rende ancora più misteriosa.

La tomba del faraone Tutankhamon si trova a Luxor, in Egitto, in quella che è conosciuta come Valle dei Re e che nell’antichità era nota come antica Tebe. Tutankhamon era il giovane sovrano della XVIII dinastia, salito al trono all’età di 9 anni e morto a 18, nel 1328 a.C., a causa di alcune malattie, tra cui la malaria. All’interno della tomba, infatti, sono state ritrovate diverse piante con proprietà analgesiche e antipiretiche, utilizzate per curare questa malattia.

La scoperta è avvenuta il 27 novembre 1922 a opera dell’egittologo Howard Carter e al mecenate Lord George Herbert, conte di Carnarvon. La leggenda parte proprio dal momento in cui Carter ritrovò la tomba, rimuovendo un sigillo con la scritta “La morte cada con ali veloci su colui che profana la tomba del faraone”. Pare che nel momento dell’apertura, furono visti volare stormi di avvoltoi, un serpente sbranò il canarino dell’egittologo e ci fu un blackout sulla città del Cairo. In seguito, cominciarono a morire, in circostanze poco chiare, molti dei collaboratori di Carter, che morì a 65 anni e fu l’unico a non aver depredato i gioielli del faraone. Anche Lord Carnarvon, il finanziatore della scoperta, morì per morte naturale per un’infezione dovuta alla puntura di un insetto.

In realtà, la maledizione di Tutankhamon viene considerata una trovata pubblicitaria per dare risalto alla scoperta e dare poi l’esclusiva al “Times” di Londra. Delle 26 persone presenti all’apertura della tomba, sei morirono nell’arco dei dieci anni successivi, mentre delle 22 presenti all’apertura del sarcofago, solo due morirono nei successivi dieci anni.

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