Cronaca

Twitter e Facebook bloccano gli account di Donald Trump

Twitter blocca il profilo di Donald Trump per 12 ore. Facebook per 24 ore. "In conseguenza della violenta situazione di Washington"

Twitter blocca il profilo di Donald Trump per 12 ore. Facebook per 24 ore. “In conseguenza della violenta situazione di Washington, che non ha precedenti, abbiamo chiesto la rimozione di 3 tweet di @realDonaldTrump pubblicati oggi”, spiega Twitter.

Trump, account bloccati da Facebook e Twitter

I messaggi contenevano “ripetute e gravi violazioni della nostra Civic Integrity policy. Questo significa che l’accounti di @realDonaldTrump sarà bloccato per 12 ore dopo la rimozione di questi tweet. Se i tweet non saranno rimossi, l’account rimarrà bloccato”, prosegue Twitter. Dal profilo di Trump, effettivamente, sono spariti 3 messaggi: uno di critica nei confronti del vicepresidente Mike Pence, un video rivolto ai manifestanti che hanno fatto irruzione nel Congresso e un messaggio testuale indirizzato sempre ai sostenitori.


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“Future violazioni delle regole di Twitter porteranno ad una sospensione permanente dell’account @realDonaldTrump. La nostra policy relativa all’interesse pubblico” – che ha di fatto garantito la permanenza online di molti messaggi del presidente – “finisce nel momento in cui riteniamo che il rischio di un danno sia maggiore e/o più grave. Continueremo a valutare la situazione in tempo reale, anche esaminando l’attività” all’esterno del social “e le dichiarazioni fatte al di fuori di Twitter. Terremo il pubblico aggiornato anche sull’eventuale necessità di un inasprimento del nostro approccio”.

L’appello di Trump e il video censurato

Facebook ha rimosso il video con cui Donald Trump ha chiesto ai suoi sostenitori di lasciare Capitol Hill e andare via. In un tweet, il vice presidente del social, Guy Rosen, ha parlato di “una situazione di emergenza”, sostenendo che Facebook “ha preso le opportune misure d’emergenza, tra cui la rimozione del video del presidente Trump”. “Lo abbiamo rimosso – ha spiegato – perché riteniamo che contribuisca piuttosto che a ridurre il rischio delle violenze in corso”.


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