Viene condannato a 4 mesi, ma la sentenza รจ di un altro imputato
Un uomo viene condannato a 4 mesi con una sentenza regolarmente pronunciata, ma le motivazioni riguardano il processo di un altro imputato
Un uomo viene condannato a 4 mesi con una sentenza regolarmente pronunciata, ma le motivazioni riguardano il processo di un altro imputato. La vicenda accade negli uffici della Corte dโAppello di Torino e ha costretto i giudici della Corte di Cassazione ad intervenire.
Condannato a 4 mesi ma la sentenza รจ di un altro imputato: il caso
Il caso (si legge su la Repubblica) รจ quello Mario Fancello, pastore sardo di 70 anni, conosciuto a Grondona in provincia di Alessandria per le intimidazioni che per anni aveva esercitato sullโintera comunitร .
Gli abitanti del paese, intimoriti dalle continue intimidazioni e minacce, in piรน di un’occasione avevano segnalato i suoi comportamenti preoccupanti. Cosรฌ nacque uno dei procedimenti penali a suo carico e il 22 febbraio 2019, che viene condannato a 4 mesi per resistenza a pubblico ufficiale. La Corte d’Appello di Torino emana la sentenza di conferma della condanna ma contiene un errore materiale. La sentenza si riferisce ad un altro imputatoย accusato di due reati (resistenza e lesioni).
La Corte di Cassazione annulla la sentenza
Seconda la Suprema Corte la sentenza sarebbe ยซil frutto di un errore di unโallegazione di tale motivazione al frontespizio della decisione riguardante il ricorrenteยป.
Insomma, uno scambio di fogli che perรฒ ha costretto gli Ermellini ad annullare la sentenza con rinvio. L’intervento della Suprema Corte probabilmenteย si rivelerร inutile.
Infatti, il Procuratore Generale Marco DallโOlio fa notare che il reato รจ ormai caduto in prescrizione.
Nuove vicende penali per Fancello
Nel frattempo il Tribunale di Alessandria รจ tornato a occuparsi del pastore emettendo, a maggio 2020, una sentenza di condanna a 11 anni e 8 mesi.
L’elenco di episodi per i quali รจ stato processato รจ lunghissimo:
- almeno sette incendi
- il furto di una foto-trappola che lโuomo aveva utilizzato per controllare i movimenti delle forze dellโordine
- atti persecutori nei confronti di un’abitante presa di mira con vessazioni di vario genere (teste di animali abbandonate nel cortile di casa, passaggi frequenti dallโabitazione al solo scopo di ingenerare nella donna uno stato dโansia)
- prepotenze e ritorsioni nei confronti di chi non lo assecondava.
Il recente verdetto della Cassazione per lo scambio accidentale di imputati non mette in discussione l’effettivitร di questo secondo e decisivo processo che รจ ancora in attesa dell’appello.