Cronaca

Uomo si spoglia dentro San Pietro, celebrata messa riparatrice

Uomo si spoglia all’interno della Basilica di San Pietro, il cardinale Mauro Gambetti ha celebrato una messa riparatrice. L’uomo si è denudato il 1 giugno e oggi, 3 giugno, è stato celebrato il rito penitenziale di riparazione per purificare la Chiesa in seguito a quanto avvenuto.

Uomo si spoglia dentro San Pietro, celebrata messa riparatrice

Durante la serata di giovedì 1 giugno, quando l’orario di chiusura si stava avvicinando per la Basilica papale, un uomo di nazionalità polacca, chiaramente agitato, si è avvicinato all’altare sopra la tomba dell’apostolo Pietro. In modo repentino, si è spogliato e si è arrampicato sopra il piano di marmo, proprio sotto il Baldacchino a colonne tortili del Bernini. L’uomo ha mostrato una scritta incredibile sulla schiena ai presenti: “Salvate i bambini dell’Ucraina”.

Le foto

Le foto scattate con gli smartphone che hanno immortalato l’uomo nudo in piedi sull’altare sono diventate virali in pochissimo tempo. Quando i primi custodi, insieme agli uomini della Gendarmeria vaticana, sono accorsi, l’hanno fatto scendere e rivestire. L’uomo non ha gridato né opposto resistenza. Dopo essere stato portato negli uffici vaticani per l’identificazione, in base alle norme del Trattato Italia-Santa Sede, è stato consegnato dalle autorità vaticane alla polizia italiana. Gli è stato consegnato un foglio di via con l’obbligo immediato di lasciare il Paese.

Il rito purificatore

Il rito penitenziale programmato per oggi, sabato 3 giugno, era finalizzato a riconoscere le colpe e le “strutture di peccato” che influenzano “i cuori e le menti delle persone, ma anche delle nazioni“, e a chiedere perdono a Dio. Davanti all’altare spoglio, in presenza dei canonici del Capitolo di San Pietro, il cardinale Gambetti ha spiegato nella sua riflessione che si tratta della “struttura di peccato” di cui parlava Giovanni Paolo II, che alimenta la guerra e le guerre. È quella “struttura di peccato che si radica sempre di più nelle nostre società, dove siamo sempre più abituati a considerare l’individuo” come qualcuno “che potrebbe non avere nulla a che vedere o da fare con noi“.

È questa struttura di peccato anche – ha proseguito Gambetti – che provoca una persona che magari non si sente ascoltata, che vuole richiamare l’attenzione sulle povertà del mondo, come le situazioni in cui i bambini dell’Ucraina vivono, e che spinge una persona per farsi forse ascoltare, a compiere un gesto inappropriato, veramente spiacevole qui, all’altare della Confessione come è avvenuto l’altro giorno”.

Quindi Gambetti si è rivolto a Dio chiedendo perdono per i peccati degli uomini: “Siamo qui per dire al Signore: ‘Riconosciamo che queste strutture di peccato condizionano l’agire personale e l’agire della società’ e ‘Signore, ti chiediamo perdono. Purificaci. Purificaci’”. La liturgia, tra gli altri momenti, ha previsto anche l’aspersione con acqua benedetta e la vestizione – con la tovaglia, i ceri, la croce e dei fiori – dell’altare che è stato poi incensato.

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