Cronaca

Usa, sentenza shock in California: via il bando sui fucili d’assalto

Il giudice ha definito i fucili d'assalto armi come il coltellino svizzero

Sentenza shock in California dove un giudice federale da fatto cadere il divieto di vendita dei fucili d’assalto, come l’AR-15 o l’AK-47, dopo 35 anni. Il giudice li ha definiti come armi ordinare dello stesso tipo del coltellino svizzero, “un’arma di difesa utile per proteggere la propria abitazione e la propria patria“. Tutto ciò mentre l’amministrazione Biden è impegnata in una campagna contro l’abuso di armi.

California: via il divieto di vendita per i fucili d’assalto

Ad accogliere il ricorso presentato nel 2019 da un gruppo formato da possessori d’armi, lobbisti e proprietari di armerie, è stato il giudice federale distrettuale Roger Benitez, nominato nel 2003 da George W.Bush e già assurto agli onori della cronaca per aver bloccato nel 2003 la legge californiana che vietava la vendita dei maxi caricatori, quelli in grado di contenere più di dieci proiettili.

“Un divieto incostituzionale”

Per il magistrato pro-armi, il divieto del 1989 che mette al bando i fucili d’assalto “è incostituzionale perchè il governo di uno stato non è libero di imporre ai cittadini americani le sue scelte politiche quando queste riguardano i diritti costituzionali“: in questo caso il secondo emendamento che sancisce il diritto alla difesa e al possesso di armi da fuoco.

La motivazione del giudice

Il giudice si è però spinto oltre, motivando la sentenza in maniera a dir poco discutibile: “Qui non stiamo parlando di bazooka, cannoni o mitragliatori, ma di ordinari fucili moderni e popolari“. Da qui l’azzardato parallelo col coltellino svizzero, “perfetta combinazione tra un’arma per la difesa domestica e un’arma per la difesa della patria”. La sentenza comunque è sospesa per 30 giorni, il tempo necessario per permettere allo Stato della California di fare appello.

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