Cronaca

Vaccini: i 70enni dimenticati, vaccinati più 20enni di loro. Galli “colpa della gestione regionale”

"Ci sono stati anche problemi organizzativi" ha sottolineato il professor Galli

I vaccinati contro il Covid 19 sono più numerosi nella fascia tra i 20 e i 29 anni sono di più di quelli tra i 70 e i 79. Questo è quanto emerge dai dati del Ministero della Salute, in cui risultano vaccinati in tutto 572.549 nella fascia d’età più giovane, mentre tra i 70enni se ne contano 313.391. Tutto ciò nonostante i decessi appartenenti alla categoria più giovane siano stati “solo” 51 contro i 24.773 dei 70enni.

Vaccinazione Covid: i motivi del ritardo sui 70enni

Alla base del ritardo delle vaccinazioni sulla fascia di età più anziana dopo gli over 80 ci sono diverse ragioni. Da un lato c’è stata la decisione iniziale di riservare i vaccini di AstraZeneca solo a persone under 55, poi solo a under 65 e infine di allargare la somministrazione a tutte le fasce d’età tranne che ai pazienti fragili.

Dall’altro lato, la concentrazione della prima fase di vaccinazioni con Pfizer e Moderna su over 80 e personale sanitario. Non solo: la terza motivazione è la vaccinazione prioritaria dei lavoratori che svolgono professioni a rischio

Galli: “più facile trovare i più giovani nelle professioni a rischio”

È più facile trovare i più giovani, perché sono operatori sanitari, dipendenti della scuola, membri delle forze dell’ordine“, ha commentato l’infettivologo Massimo Galli, primario del Sacco di Milano. “Per gli anziani, invece, bisognava avere la capacità di organizzarsi e di portarli nei centri vaccinali“.

“Giusta la vaccinazione per categorie”

In teoria, sottolinea il primario, non ci sarebbe nulla di sbagliato a vaccinare anche per categorie, se non fosse che le Regioni non sono riuscite a mantenere un ritmo sostenuto di vaccinazioni da non lasciare indietro nessuno.

Le Regioni non hanno ancora finito gli ottantenni, non hanno gestito i grandi fragili. Ci sono stati anche problemi organizzativi“, sottolinea Galli. Il risultato è che sono stati vaccinati più i 20enni, i 30enni, i 40enni e i 50enni (qui il rapporto è 1 a 5) – e ovviamente gli 80enni – di chi è nella fascia di età tra i 70 e 79.


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