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Accelerare i vaccini e modificare la politica migratoria: Draghi a colloquio con von der Leyen

Il fitto colloquio telefonico, tra Draghi e Ursula von der Leyen, ha evidenziato la necessità di accelerare sul fronte vaccini e di modificare la politica migratoria

Attraverso il fitto colloquio telefonico, tra il Premier Mario Draghi ed il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, vengono fissate le priorità per l’Italia e per l’intera Ue: accelerare sui vaccini e modifiche sulla politica migratoria.

Colloquio tra Draghi e von der Leyen: accelerare sui vaccini

Accelerare sui vaccini. Sembra essere ancora questa la priorità su cui deve puntare l’Europa, secondo il premier Mario Draghi. Anche oggi, nel corso del colloquio telefonico con il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è stata ribadita questa necessità.


Draghi- von der Leyen

In realtà, anche la scorsa settimana Draghi aveva manifestato lo stesso pensiero. L’obiettivo principale dell’Ue collima con un’accelerazione generale, nella risposta sanitaria al Covid-19, per consentire una rapida ripresa ed un ritorno alla vita normale.

Anche nel vertice della settimana scorsa, l’Italia aveva avanzato le stesse proposte nell’ambito del Consiglio Ue. Draghi, già durante il collegamento con gli altri leader europei, aveva dichiarato: “bisogna andare veloce”. Soltanto così i contagi potranno essere limitati.

Recovery Fund e politica migratoria

Nello stesso colloquio telefonico si è discusso anche del Recovery Found e dell’esigenza di una differente politica migratoria. Sarebbe auspicabile una maggiore proporzionalità tra responsabilità e solidarietà degli Stati membri, proprio in merito all’accoglienza dei migranti, secondo quanto emerso nella telefonata tra Draghi e von der Leyen.


zona arancione Salvini


Matteo Salvini sui vaccini e sulla politica migratoria

Il tema dell’accoglienza dei migranti è particolarmente sensibile in Italia, per alcuni esponenti politici. Tra questi si colloca il leader della Lega, Matteo Salvini, pronto a fronteggiare la maggioranza, che egli stesso compone. Proprio prima del colloquio tra Draghi e von der Leyen, Salvini aveva richiesto “un cambio di passo” per l’Italia, possibile soltanto attraverso una nuova legge capace di “cambiare la strategia dei porti aperti“.

A Quarta Repubblica, su Rete 4, l’esponente del Carroccio ha dichiarato: “come si è cambiata strategia sull’emergenza sanitaria e il piano dei vaccini, con la Lega al governo occorrerà cambiare la strategia anche su porti aperti e porti spalancati. Il primo gennaio 2019, quando ero al ministero dell’Interno, c’erano stati 260 sbarchi di immigrati, ora nello stesso periodo ci sono quasi 5000 e 10 poliziotti positivi al Covid nel centro di Lampedusa. È chiaro che bisogna arginare.

Intanto, attraverso una nota degli europarlamentari della Lega stessa, viene sferrato un duro attacco all’Unione europea, in tema di vaccini. Si legge: “l’annuncio di Austria e Danimarca di non affidarsi più all’Ue e di voler procedere autonomamente per procurarsi vaccini, seguito dalle dichiarazioni della Commissione europea sulla legittimità di questa decisione, rappresenta l’ennesima e clamorosa conferma del fallimento della strategia portata avanti finora da Bruxelles”.

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