Cronaca

Vaccini: la prossima settimana non si andrà oltre le 200mila dosi al giorno

Ma il Paese ha le potenzialità per somministrare il doppio delle dosi

Vaccini, la prossima settimana non si andrà oltre le 200mila dosi al giorno: il calcolo è stato eseguito in base alla disponibilità di dosi attuali e quelle previste, in arrivo la prossima settimana.

Secondo quanto si apprende, già attualmente la capacità di inoculazione nelle varie strutture del Paese sarebbe invece già di circa il doppio rispetto alle quantità di fiale a disposizione.

Vaccini: prossima settimana non oltre 200mila dosi al giorno

È di poco superiore ai 200mila al giorno la media massima delle somministrazioni del vaccini in Italia la prossima settimana. Il calcolo – che emerge anche da una verifica fatta con il Commissaro per l’Emergenza Covid, Francesco Figliuolo – è stato eseguito in base alla disponibilità di dosi attuali e quelle previste in arrivo nei prossimi sette giorni.

Speranza: ora ricominciare a correre con le vaccinazioni

“Il gran lavoro di questi giorni ora ci permette di ricominciare a correre con le vaccinazioni”, spiega il ministro della Salute Roberto Speranza intervistato da La Stampa “Con il decreto Sostegni mettiamo in campo oltre 150 mila tra medici di famiglia, odontoiatri, pediatri, specializzandi e specialisti ambulatoriali. In più avremo 19 mila farmacie dove ci si potrà vaccinare e fino a 270 mila infermieri da coinvolgere nella campagna che, appena avremo più dosi, potrà accelerare l’uscita dall’emergenza.

La fiducia degli italiani nel vaccino

Per gli effetti sulla fiducia degli italiani dopo la sospensione, e poi la ripartenza, delle somministrazioni del vaccino AstraZeneca, Speranza dice che “servirà ancora qualche giorno per capire come va, ma gli italiani sono consapevoli che il vaccino è l’arma più efficace per uscire da questa stagione così difficile”.

Un altro punti di vista

“La vicenda AstraZeneca a mio avviso – prosegue Speranza – va letta in un altro modo; massima attenzione anche verso eventi rarissimi. Non è un difetto di comunicazione, ma una scelta di massima attenzione alla tutela della sicurezza di tutti”. Se qualcuno dovesse rifiutare “dobbiamo darlo immediatamente ad altri. Fuori dalle indicazioni delle autorità sanitarie non ha senso scegliere il vaccino perché sono tutti sicuri ed efficaci. E soprattutto sono tutti capaci di proteggere dalle forme gravi di malattia”.

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