Cronaca

Caos Astrazeneca, cosa succede in Campania | De Luca ‘blocca’ gli Open Day

Stop al vaccino Astrazeneca per i giovani, cosa succede in Campania dopo che De Luca ha bloccato gli open day

Cosa succede in Campania col vaccino Astrazeneca? In queste ore il tema relativo al vaccino anti Covid è tornato di grande attualità. In particolar modo per la discussione sulla somministrazione ai giovani e, soprattutto, alle donne sotto i 60 anni. L’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, aveva raccomandato di riservare  questo vaccino agli over 60 e invece in molte regioni d’Italia viene regolarmente somministrato a over 18. In Campania il governatore Vincenzo De Luca ha fermato gli open day organizzati nei quali era prevista proprio l’inoculazione di Astrazeneca.

Vaccino Astrazeneca, cosa succede in Campania

Stop agli open day Astrazeneca in Campania. Ad affermarlo è stato il governatore Vincenzo De Luca, a palazzo Santa Lucia dopo un incontro istituzionale. La decisione è stata presa dopo i recenti casi in Italia di giovani donne che hanno riportato conseguenze gravi dopo la somministrazione del vaccino. Perciò l’Asl Napoli 2 Nord ieri ha annunciato di aver trasformato il previsto open day Astrazeneca in evento Pfizer.

Vaccino Astrazeneca, cosa sta succedendo

Proprio in queste ore c’è un’attenzione che definirei suprema per cogliere tutti i segnali che possono in qualche modo allertare su eventuali effetti collaterali che portino poi a considerare dei cambiamenti di indicazioni al vaccino“. Lo ha affermato, in relazione al vaccino anti-Covid di Oxford, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, FrancoLocatelli, intervenendo a Rainews24.

Per il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri il vaccino anti Covid Astrazeneca “sotto i 30 anni non dovrebbe essere usato”. Sileri non lo consiglierebbe “soprattutto alle donne sotto i 50 anni”. Così ai microfoni della trasmissione L’Italia s’è desta su Radio Cusano Campus. “I dubbi – ha precisato Sileri – nascono a maggior ragione dal fatto che oggi la circolazione e l’incidenza settimanale del virus si sono abbassate drasticamente. È chiaro che se un vaccino ha dato il sospetto di qualche complicanza, soprattutto nei più giovani, la forchetta del rischio-beneficio per questi soggetti si riduce”.


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AstraZeneca in via preferenziale agli over 60

Il vaccino di AstraZeneca, ricorda, “è già preferenzialmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età, perchè il rapporto tra i benefici derivanti dalla vaccinazione ed eventuali rischi diventa incrementale con l’età e particolarmente favorevole sopra questa soglia“. “Quello che si è verificato nella sfortunata ragazza di Genova, cui va tutta la mia attenzione e affetto – ha detto – pone un’ulteriore riflessione, anche alla luce del mutato contesto epidemiologico in quanto la riduzione dei casi che abbiamo nel Paese rende anche più cogente tale riflessione“.

In Italia il vaccino Astrazeneca potrebbe essere vietato agli under 50. Un’ipotesi che sta prendendo corpo nelle ultime ore, anche alla luce dei tanti open day per over 18 in tutta Italia. A molti giovani vengono somministrati Johnson&Johnson Astrazeneca, anche se quest’ultimo è stato raccomandato solo agli over 60 dall’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco.

Covid, vaccino Astrazeneca vietato agli under 50: cosa decide l’Italia

L’ipotesi – come riportato dal Corriere della Sera – è di non somministrare le dosi sotto i 50 anni perché la quasi totalità dei rarissimi casi di trombosi associata a carenza di piastrine, eventi culminati anche con la morte in seguito a emorragie cerebrali, hanno colpito nel mondo persone giovani, soprattutto donne. Non è escluso che si possa scendere anche ai 30 o 40 anni, età in cui il rapporto tra il rischio di effetti gravi e beneficio di non ammalarsi di Covid sono a favore del primo.

Vaccini Astrazeneca e Johnson & Johnson pericolosi per i giovani, cosa succede con gli Open Day

Per Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), “gli Open day continuano ad andare nella direzione della vaccinazione quantitativa rispetto a quella qualitativa che noi proponiamo, ovvero la possibilità di riportarla verso un atto medico. Questo significa – precisa – un medico che faccia tutte le valutazioni connesse al rischio beneficio e che possa farlo a partire da tutte le caratteristiche specifiche del paziente. E a quel punto, avendolo disponibile, proporgli il miglior vaccino per la sua condizione”.

Valeria Poli: “Sospendere AstraZeneca e J&J per giovani”

Anche la professoressa Valeria Poli, ordinaria di Biologia Molecolare all’Università di Torino e presidente della Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare (SIBBM), pensa che queste vaccinazioni vanno sospese come spiegato ai microfoni di Fanpage: “Il rischio è che si verifichi una reazione avversa, molto ben documentata dagli scienziati tedeschi soprattutto.

Si tratta di una patologia che non ha nulla a che fare con le normali trombosi, quelle provocate per esempio dalla pillola, che in effetti non sembrano aumentate dopo i vaccini. La VITT, trombosi venosa trombocitopenica indotta da vaccino, è una particolare patologia che si è verificata solo con i vaccini AstraZeneca e J&J – mentre su quello russo non sappiamo ancora nulla – e non con i vaccini a mRNA. Si presenta in almeno un caso su 50mila, ma più probabilmente in 2. Può verificarsi quindi in 4 casi ogni 100mila, tra gli under 55, soprattutto nelle donne, per motivi ancora non chiari. Più la fascia di età si abbassa più aumenta la frequenza della VITT, che ha effetti potenzialmente letali, nel 25-30% dei casi”.


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Galli e Viola: “Somministrare Astrazeneca e J&J solo agli over 60”

Contrari alla somministrazione di vaccini Astrazeneca e J&J ai più giovani anche Massimo Galli e Antonella Viola. Secondo il direttore delle Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano andrebbero il più possibile limitati “alle fasce d’età in cui la possibilità di creare problemi è praticamente nulla”, quindi agli over 60. Dello stesso avviso l’immunologa padovana: “È sbagliatissimo proporre questi vaccini ai giovani, specialmente alle donne. Sono sempre stata convinta che non bisognerebbe darli a persone di età inferiore ai 55 anni.

Per non aver dubbi basta leggere un lavoro uscito sulla rivista Science dove si spiega come man mano che si scende con l’età i rischi di ricevere questi vaccini superano ampiamente i benefici. Nei più giovani il pericolo di avere conseguenze gravi a causa del Covid è invece molto basso. Ecco perché la Francia ha stabilito di limitare i due vaccini a vettore virale agli over 55″.

Il pensiero di Franco Locatelli

“È necessaria una riflessione sulla somministrazione del vaccino AstraZeneca ai giovani” Lo dice coordinatore del Cts e presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, a Rainews24. In Italia, il vaccino è raccomandato agli over 60. L’ulteriore riflessione, dice Locatelli, si rende necessaria soprattutto dopo il caso di trombosi individuato recentemente: una ragazza di 18 anni è in condizioni gravi. In precedenza, le era stato somministrato il vaccino.

“Vi è in queste ore un’attenzione suprema per cogliere tutti i segnali che possono allertare su eventuali effetti collaterali che portino a considerare dei cambiamenti di indicazione. Il vaccino di AstraZeneca è già preferenzialmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età, perché il rapporto tra i benefici derivanti dalla vaccinazione ed eventuali rischi diventa incrementale con l’età e particolarmente favorevole sopra questa soglia”, dice il coordinatore del Cts.

A Napoli inoculate dosi di Astrazeneca per sbaglio

Napoli, pasticcio nel centro vaccinale della Fagianeria a Capodimonte dove 44 persone sono state vaccinate per errore con AstraZeneca anziché Pfizer. Lo sbaglio sarebbe stato del farmacista incaricato di prendere il flacone. Sono 44 le persone vaccinate con AstraZeneca a loro insaputa. L’episodio, come riporta La Repubblica, è accaduto domenica 30 maggio nel centro vaccinale della Fagianeria a Capodimonte. Il farmacista incaricato di prendere il flacone avrebbe scongelato il vaccino sbagliato e preparato siringhe contenenti il siero anglo- svedese.


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