Cronaca

Vaccino italiano: ecco perché la Corte dei Conti ha bocciato il finanziamento a ReiThera

Depositate le motivazioni dello stop al vaccino italiano anti-Covid Reithera

Vaccino italiano: ecco perché la Corte dei Conti ha bocciato il finanziamento a ReiThera. Sono state depositate le motivazioni dello stop al farmaco italiano anti-Covid Reithera: pochi giorni fa era stato infatti firmato il decreto che attivava i fondi per la biontech romana ReiThera, che ammontavano a circa 81 milioni di euro, che erano stati promessi da Invitalia lo scorso gennaio.

Vaccino italiano: perché la Corte dei Conti ha bocciato il finanziamento a ReiThera

Depositate le motivazioni dello stop al vaccino italiano anti-Covid Reithera. L’investimento per il progetto ReiThera non può comprendere l’acquisto della proprietà della sede operativa della Società, sita in Castel Romano, mentre la spesa per la realizzazione del solo impianto di infialamento e confezionamento per il progetto di vaccino Reithera ammonterebbe a 7,734 milioni di euro e non raggiungerebbe la soglia minima di 10 milioni di euro prevista dalle normative, afferma la Corte dei Conti spiegando le motivazioni che hanno portato alla ricusazione del visto al decreto del ministero dello Sviluppo economico che approvava l’Accordo di febbraio 2021, che coinvolgeva anche Invitalia e ReiThera, “volto a sostenere il programma di sviluppo industriale da realizzare presso lo stabilimento produttivo sito in Castel Romano”.

Le motivazioni

La Corte ricorda come “tale programma prevedeva un progetto di investimento finalizzato all’ampliamento dello stabilimento produttivo sito in Castel Romano e un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale destinato a completare la sperimentazione clinica (studi clinici di fase 2 e 3) del vaccino anti Covid-19″. Ma la Sezione competente “ha ritenuto il progetto di investimento proposto inconciliabile con la condizione posta dall’art. 15, comma 1, del DM 9 dicembre 2014, secondo cui le spese sono ammissibili ‘nella misura necessaria alle finalità del progetto oggetto della richiesta di agevolazioni’ e non, come invece risulta dal progetto presentato, per le finalità generali – produttive o di ricerca, anche per conto terzi – perseguite da ReiThera, né per le ancor più generali finalità di rafforzare la consistenza patrimoniale dell’impresa”. Per i magistrati contabili “il progetto di investimento produttivo, infatti, non può riguardare l’intero complesso aziendale ma solo determinate ‘unità produttive’ “.

Cosa succedere ora

Nella nota in cui annunciava lo stop al progetto ReiThera, la Corte dei Conti aveva spiegato tutti i passaggi del confronto col Mise per sostenere la produzione del vaccino ReiThera presso lo stabilimento di Castel Romano. Il progetto finora è arrivato alla fase due delle sperimentazione, che si è conclusa in 25 ospedali italiani con mille volontari, e i finanziamenti sarebbero serviti per procedere alla fase tre. Ma con lo stop della Corte, si apre comunque una fase di incertezza sulla produzione del vaccino italiano.

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