Cronaca

Pfizer, paralisi facciale dopo entrambe le dosi per un 61enne | “Possibile effetto collaterale”

Vaccino Pfizer, la paralisi facciale possibile nuovo effetto collaterale del siero. Un 61enne inglese ha lanciato l'allarme

Potrebbe esserci la paralisi facciale tra gli effetti collaterali del vaccino anti Covid di Pfizer. Un 61enne inglese ha avuto infatti due paralisi facciali dopo le iniezioni di Pfizer, dunque sia dopo la prima che dopo la seconda dose di siero. Un caso di cui si è parlato sulla rivista BMJ Case Reports da Abigail Burrows, del Royal Surrey County Hospital NHS Foundation Trust, a Guildford.

Paralisi facciale e vaccino Pfizer, il possibile effetto collaterale

Come riportato da Il Messaggero, gli esperti che hanno studiato il caso temono che si tratti di un nuovo effetto collaterale del vaccino a Rna messaggero. “Il fatto che i due episodi di paralisi facciale si siano manifestati nell’uomo immediatamente dopo ciascuna dose di vaccino – rilevano gli autori del lavoro – suggerisce in modo molto forte che la paralisi di Bell sia da attribuire al vaccino Pfizer-BioNTech, sebbene una relazione di causa-effetto non possa essere stabilita”.

Cos’è la paralisi di Bell e cosa c’entra col vaccino Pfizer

La paralisi di Bell è una forma di paralisi facciale risultante da una disfunzione del VII nervo cranico (nervo facciale), che provoca l’incapacità di controllare i muscoli del viso dal lato colpito. Diverse condizioni patologiche possono causare paralisi facciale, ad esempio un tumore cerebrale, l’ictus e la malattia di Lyme. Tuttavia, se nessuna causa specifica può essere identificata, la condizione è nota come paralisi di Bell. Chiamata in questo modo in onore dell’anatomista scozzese Charles Bell, che per primo la descrisse, la paralisi di Bell è la più comune forma di mononeuropatia acuta (malattia che coinvolge un solo nervo) ed è la causa più comune di paralisi acuta monolaterale del nervo facciale.

La paralisi di Bell è definita come una paralisi idiopatica unilaterale del nervo facciale, di solito autolimitante. La caratteristica di questa condizione è l’insorgenza rapida di paralisi parziale o completa che si verifica spesso durante la notte. In rari casi (circa l’1%), può verificarsi con un interessamento bilaterale, con conseguente paralisi facciale totale.

Si ritiene che una condizione infiammatoria porti alla tumefazione del nervo facciale. Il nervo viaggia attraverso il cranio in un canale osseo stretto che decorre sotto l’orecchio. La tumefazione e la compressione del nervo nello stretto canale osseo condurrebbero alla disfunzione del nervo, a un danno persistente fino alla morte del nervo stesso. A oggi per la paralisi di Bell non è stata identificata alcuna causa certa.

Si è visto che i corticosteroidi sono in grado di migliorare la situazione clinica del paziente, mentre gli anti-virali sembrano essere privi di efficacia. In ogni caso anche per i corticosteroidi è necessario instaurare un trattamento precoce per avere un qualche risultato. La maggior parte dei soggetti guarisce spontaneamente e ritorna a una quasi completa normalità delle funzioni. Molti mostrano segni di miglioramento già 10 giorni dopo l’esordio della malattia, anche senza che sia stato instaurato alcun trattamento. Spesso l’occhio del lato colpito non può essere chiuso completamente (lagoftalmo). Per tale motivo è necessario proteggerlo dal rischio di una eccessiva secchezza. In particolare modo attraverso questo meccanismo la cornea può essere danneggiata in modo permanente con conseguente indebolimento della vista. In alcuni casi i portatori di protesi dentarie soffrono qualche disagio.


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