Economia

Il vantaggio dei biocarburanti nella transizione energetica: perché non basta solo l’elettrificazione spinta

Domenico De Rosa
Domenico De Rosa
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di Domenico De Rosa

La transizione energetica globale, avviata per contrastare i cambiamenti climatici e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, ha portato all’adozione di molteplici tecnologie alternative. Tra le soluzioni più discusse, l’elettrificazione spinta e l’impiego di biocarburanti emergono come protagonisti. Tuttavia, in un contesto di accelerazione dei processi di decarbonizzazione, è cruciale non cadere nell’errore di concentrare tutte le risorse e gli investimenti esclusivamente sull’elettrificazione. I biocarburanti, infatti, rappresentano una risorsa fondamentale per affrontare la transizione energetica in modo completo ed equilibrato, integrandosi perfettamente con altre tecnologie sostenibili.

La transizione energetica non è solo una questione di riduzione delle emissioni di gas serra, ma implica anche la necessità di garantire un approvvigionamento energetico stabile, sicuro ed economicamente accessibile. L’elettrificazione, pur essendo una componente importante della decarbonizzazione, non è una panacea. Il modello energetico del futuro dovrà fare affidamento su diverse fonti, tra cui energie rinnovabili, soluzioni di stoccaggio, e appunto i biocarburanti.

L’elettrificazione è certamente cruciale nel settore del trasporto pubblico, nei veicoli leggeri e in alcune applicazioni industriali, ma la sua applicazione a vasta scala presenta diversi limiti, soprattutto per quanto riguarda i trasporti pesanti, l’aviazione e la navigazione. Ad esempio:

  • Trasporti pesanti e aviazione: I veicoli pesanti, come camion, autobus a lunga percorrenza, e soprattutto gli aerei, hanno difficoltà a essere alimentati esclusivamente da batterie elettriche a causa dei limiti di densità energetica delle batterie. Le batterie sono troppo pesanti per garantire l’autonomia necessaria e non sono praticabili per lunghe distanze. La stessa problematica si presenta nel settore navale e dell’aviazione, dove la sostituzione dei combustibili tradizionali con energia elettrica richiede tecnologie ancora lontane da essere praticabili su larga scala.
  • Infrastrutture di ricarica: L’elettrificazione richiede la creazione di un’infrastruttura di ricarica capillare e molto costosa, che rappresenta una sfida significativa per molte regioni, soprattutto quelle più remote o con meno capacità industriale.
  • Grandi capacità di produzione di energia: La crescente domanda di elettricità richiede enormi capacità di generazione, con il rischio di sovraccaricare le reti elettriche esistenti, soprattutto in aree in cui la capacità di produzione di energia rinnovabile è limitata.

I biocarburanti, derivati da biomasse come colture agricole, scarti organici e alghe, rappresentano una risorsa molto più versatile rispetto all’elettricità. Offrono numerosi vantaggi che li rendono una componente imprescindibile di una transizione energetica equilibrata:

  • Compatibilità con le infrastrutture esistenti: I biocarburanti possono essere utilizzati nelle infrastrutture e nei motori esistenti, riducendo significativamente i costi di transizione. L’integrazione dei biocarburanti nei motori a combustione interna è molto più semplice rispetto alla conversione dell’intero parco veicolare verso l’elettrificazione.
  • Decarbonizzazione del settore dei trasporti pesanti: I biocarburanti, come il biodiesel e l’etanolo avanzato, sono soluzioni pratiche per il trasporto pesante e l’industria. In particolare, il settore aereo sta investendo fortemente nei biocarburanti avanzati per ridurre le sue emissioni, dato che la tecnologia delle batterie è ancora lontana da una soluzione fattibile.
  • Impatto sulle aree rurali: La produzione di biocarburanti può essere un motore di sviluppo per le aree rurali, creando opportunità economiche, nuovi posti di lavoro e riducendo la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili. Ciò può avere un impatto positivo sulla sicurezza energetica di molte nazioni.
  • Sostenibilità a lungo termine: I biocarburanti avanzati, come quelli ottenuti da alghe o da rifiuti agricoli e forestali, possono essere prodotti senza competere con le colture alimentari e senza contribuire alla deforestazione. Inoltre, molte tecnologie emergenti potrebbero migliorare l’efficienza dei biocarburanti e ridurre ulteriormente l’impronta ecologica.

La vera sfida della transizione energetica è nell’integrare tutte le soluzioni disponibili, piuttosto che investire pesantemente in una sola tecnologia. L’elettrificazione è essenziale per ridurre le emissioni nel settore dell’automotive leggeri, ma i biocarburanti rimangono cruciali per il settore dei trasporti pesanti e altre aree difficili da decarbonizzare. Non possiamo ignorare l’importanza di un approccio multifunzionale che combini elettrificazione, biocarburanti, soluzioni di stoccaggio dell’energia, e energia rinnovabile.

Inoltre, mentre l’industria continua a sviluppare e perfezionare le tecnologie per la produzione di biocarburanti avanzati e sostenibili, è fondamentale non sottovalutare il loro potenziale in termini di flessibilità, economia circolare e riduzione delle emissioni.

In un periodo in cui le sfide energetiche e climatiche sono sempre più urgenti, investire unicamente nell’elettrificazione rischia di trascurare settori chiave della nostra economia e della nostra vita quotidiana. I biocarburanti offrono una soluzione complementare preziosa, capace di integrare le energie rinnovabili e l’elettricità, e contribuire in modo concreto alla riduzione delle emissioni di CO2. La transizione energetica è una sfida complessa, che richiede un approccio olistico e multidimensionale: solo così sarà possibile raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità, senza compromettere l’efficienza e la sicurezza energetica.

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