Cronaca

“Dopo Omicron i bimbi possono ammalarsi”: attenzione a questi 4 sintomi

Come accade per gli adulti, dopo la guarigione dal Covid e dalla variante Omicron, anche alcuni bambini possono accusare sintomi: ecco quali sono

Come accade per gli adulti, dopo la guarigione dal Covid e dalla variante Omicron, anche alcuni bambini possono accusare sintomi riconducibili al virus nonostante il tampone sia ormai negativo. La problematica maggiore può essere rappresentata dalla Mis-C: simile alla Kawasaki, è una malattia multi-organo che colpisce maggiormente le funzioni cardio-circolatorie.

Variante Omicron, ecco i sintomi per i bimbi

La percentuale di chi contrae questa malattia è bassa ma non da sottovalutare. “Avviene in un caso su 3.000, con il 20% che va a finire in rianimazione. La comparsa di quest’infiammazione dei piccoli vasi sanguigni che determina un danno diffuso più o meno variabile, avviene dalle due alle quattro settimane dopo il Covid”, afferma al Messaggero Massimo Resti, pediatra e direttore del Dipartimento specialistico interdisciplinare dell’Azienda ospedaliera universitaria Meyer di Firenze.

Ma quali sono i campanelli d’allarme principali che devono far stare sull’attenti i genitori? L’esperto afferma che questa sindrome si può manifestare con febbre, occhi rossi ed eruzioni cutanee: se appaiono questi sintomi, il bambino va portato subito dal pediatra. “Arrivare per tempo è fondamentale”, aggiunge l’esperto.

Cosa succede al sistema immunitario

Come ci aveva spiegato in esclusiva il prof. Giuseppe Mele, pediatra e Presidente della Società Italiana Medici Pediatri (SIMPE), la Mis-C agisce nell’apparato cardio-vascolare andando ad infiammare vasi sempre più piccoli come le coronarie, determinando anche la presenza di trombi ed occludendo i vasi che sono particolarmente importanti per la circolazione del cuore stesso.

E qual è la fascia d’età che può colpire? “Tutta l’età pediatrica, dai 3-4 anni in su fino ai 15-16 anni”, ci aveva detto il presidente. Purtroppo, seppur Omicron sia un virus “più leggero”, questo non vale per tutti perchè “ha dimostrato di essere più capace di infettare e in modo diverso. I bimbi così vengono più colpiti da questa variante”, aggiunge il professor Resti. I più piccoli hanno sintomi lievi nella “stragrande maggioranza dei casi, a meno che non siano fragili”.

Quali sono i numeri

La percentuale di decessi, lo diciamo subito, è bassissima ed è la stessa delle varianti precedenti a Omicron. L’aumento di casi di Mis-C, però, è in crescita a causa del numero assoluto di contagi in aumento. “Da inizio pandemia ci sono stati più di 934mila casi di contagi Covid fino ai 9 anni, con 17 decessi.

Dai 10 ai 19 anni ci sono stati 1.398.169 casi e 27 decessi. Aumentando i contagi tra i bambini in proporzione crescono anche i casi più gravi”. Negli ultimi giorni, però, con il graduale calo dei nuovi contagi, la situazione va migliorando: un’analisi dell’Associazione ospedali pediatrici italiani (Aopi), ha mostrato che il 7 febbraio si sono contati 188 bambini positivi al Covid ricoverati in 15 ospedali pediatrici della penisola: il dato è inferiore rispetto ai 210 del 24 gennaio, quindi di due settimane prima.

“Osserviamo una diminuzione dei ricoveri pediatrici, ci auguriamo davvero che sia l’inizio di una discesa nelle prossime settimane. Una piena ripresa delle attività programmate negli ospedali pediatrici è molto importante”, commenta il presidente Aopi, Alberto Zanobini.


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