Cronaca

Covid, la previsione dell’Ecdc: “entro 6 mesi oltre la metà dei casi in Europa saranno Omicron”

"Da nuova variante oltre metà infezioni attese nei prossimi mesi, rischio da alto a molto alto per Ue"

Variante Omicron, i dati dell‘Ecdc: sono 352 i contagi confermati segnalati da 27 Paesi e un livello di rischio per l’Europa “da alto a molto alto” oltre all’ipotesi di un calo dell’immunità per vaccinati e guariti dal virus. “La presenza di mutazioni multiple nella proteina Spike della variante Omicron di Sars-CoV-2 indica un’elevata probabilità di riduzione dell’attività neutralizzante da parte degli anticorpi indotti da infezione pregressa o vaccinazione“, prospetta ancora l’Ecdc.

Covid, le ipotesi dell’Ecdc sulla variante Omicron

L’ipotesi è che ci possa essere quindi un calo dell’immunità di vaccinati e guariti, ma non è chiaro di quanto. “Dati preliminari – spiega l’Ecdc – suggeriscono che Omicron potrebbe essere associata a un aumento del rischio di reinfezione in Sudafrica. Tuttavia, in assenza di dati sulla neutralizzazione in vitro, dati sull’efficacia vaccinale e ulteriori dati sulla reinfezione in popolazioni esposte a varianti differenti di Sars-CoV-2 durante le precedenti ondate, la misura in cui Omicron elude o erode l’immunità derivata da vaccino o precedente infezione rimane incerta“.

I dati disponibili

Le evidenze attuali su trasmissibilità, gravità” della malattia “e fuga immunitaria sono altamente incerte per la variante di preoccupazione Omicron” del coronavirus pandemico. “Tuttavia, i dati preliminari dal Sudafrica suggeriscono che potrebbe avere un sostanziale vantaggio di crescita rispetto alla variante Delta. In tal caso, i modelli matematici indicano che Omicron dovrebbe causare oltre la metà di tutte le infezioni da Sars-CoV-2 nell’Ue/Spazio economico europeo entro i prossimi mesi“, spiega Ecdc. “Tanto maggiore è il vantaggio di crescita di Omicron rispetto alla variante Delta e la sua circolazione nell’Ue/See – si legge – tanto più breve è il tempo previsto prima che Omicron causi la maggior parte di tutte le infezioni da Sars-CoV-2”.

Per quanto riguarda la diffusione della mutazione, “il numero di Paesi che segnalano casi della variante Omicron di Sars-CoV-2 continua ad aumentare a livello globale, con un totale di 352 casi confermati segnalati da 27 Paesi“, secondo un aggiornamento alle 16 di ieri, 1 dicembre. Questo numero include “70 casi confermati segnalati da 13 Paesi dell’Unione europea/Spazio economico europeo“.

Dove sono stati registrati i casi di Omicron

La maggior parte dei casi confermati – ribadisce l’Ecdc – ha una storia di viaggi in Paesi dell’Africa meridionale” e alcuni di loro “hanno preso voli in coincidenza in altre destinazioni tra l’Africa e l’Europa. Diversi Paesi europei hanno già segnalato una successiva trasmissione comunitaria o domestica“. Ancora una volta viene precisato dall’Ecdc che “tutti i casi per i quali sono disponibili informazioni sulla gravità erano asintomatici o lievi” e che, “ad oggi, non ci sono stati casi gravi e nessun decesso riportato tra questi casi“.


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