Cronaca
Tendenza

Il Vaticano: “No alle benedizione delle coppie omosessuali”

Il Vaticano dice "no" alle benedizione delle coppie omosessuali. Lo stabilisce la Congregazione per la Dottrina della Fede, rispondendo ad un quesito – dubium – con un ‘responsum' approvato da Papa Francesco

Il Vaticano dice “no” alle benedizione delle coppie omosessuali. “La benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita”. Lo stabilisce la Congregazione per la Dottrina della Fede, rispondendo ad un quesito – dubium – con un ‘responsum’ approvato da Papa Francesco. La presa di posizione arriva dopo che, come spiega il cardinale prefetto Luis Ladaria, “in alcuni ambiti ecclesiali si stanno diffondendo progetti e proposte di benedizioni per unioni di persone dello stesso sesso”.

Il Vaticano dice no alla benedizione delle coppie omosessuali

Il riferimento di Ladaria è in particolar modo alla diocesi di Magonza, in Germania, dove meno di un mese fa il vescovo ha aperto alla possibilità di benedire e di accompagnare le coppie dello stesso sesso.

“La Chiesa dispone del potere di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso?”, recitava il quesito. La risposta, fornita dal dicastero guidato dal cardinale Luis Ladaria e dall’arcivescovo Giacomo Morandi, è stata negativa. Al “verdetto” è stata allegata una nota esplicativa. Il responsum, è stato spiegato, è uscito dopo che Francesco è stato informato “e ha dato il suo assenso alla pubblicazione”.

Nella risposta si legge che si  “dichiara illecita ogni forma di benedizione che tenda a riconoscere le loro unioni”. Tre le ragioni alla base di questa riposta. La prima è “la verità e il valore delle benedizioni” e dunque “una benedizione su una relazione umana richiede che essa sia ordinata a ricevere e ad esprimere il bene che le viene detto e donato”. Il secondo motivo è legato all’unione tradizionale tra uomo e donna. “Qualsiasi unione che comporti un esercizio della sessualità fuori del matrimonio, la qual cosa è illecita dal punto di vista morale, secondo quanto insegna l’ininterrotto magistero ecclesiale“. Il terzo motivo è dato “dall’errore, in cui si sarebbe facilmente indotti, di assimilare la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso a quella delle unioni matrimoniali”.

 

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