Cronaca

Lasciato incustodito in camera da letto, bambino di 2 anni ingerisce dell’hashish: ricoverato a Vicenza

I carabinieri hanno anche denunciato il 51enne per l'ipotesi di lesioni colpose

Un bambino di 2 anni è rimasto incustodito in camera da letto, ingerisce dell’hashish: è stato portato dal padre al pronto soccorso di Arzignano, in provincia di Vicenza. I carabinieri hanno anche denunciato il 51enne per l’ipotesi di lesioni colpose.

Vicenza, bambino di 2 anni ingerisce dell’hashish

Un bimbo è stato portato in ospedale dopo aver ingerito della droga: era stato lasciato solo dal padre in camera da letto. L’uomo, un 51enne, ha accompagnano il piccolo insieme alla compagna al pronto soccorso dove è stato denunciato dai militari per lesioni colpose.

Ad allertare le forze dell’ordine sono stati i sanitari dell’ospedale che hanno visitato il piccolo. Le sue condizioni non sono gravi. Una vicenda che ricorda quella ben più tragica di Nicolò, il bambino morto a Longarone nel luglio scorso per una overdose di hashish.

Bambino morto per overdose di hashish: indagato il padre di Nicolò

È morto per overdose di hashish il piccolo Nicolò, bambino deceduto lo scorso 28 luglio. Quel giorno, il padre Diego Feltrin portò d’urgenza suo figlio all’ospedale di Pieve di Cadore, perché aveva accusato un malore dopo aver raccolto qualcosa di scuro da terra, mentre stava giocando in un parco.

Dopo l’autopsia, gli inquirenti hanno chiesto all’uomo di sottoporsi al test del capello perché si presume che la droga ingerita dal piccolo, potrebbe essere stata usata dal padre. Feltrin però, si recò in laboratorio completamente glabro, rendendo impossibile la raccolta di materiale corporeo per eseguire le analisi.

L’avvocato dell’uomo, al Corriere della Sera, ha spiegato: “È troppo doloroso rimanere in quella casa dove hanno cresciuto il loro bambino che non c’è più, e qualcuno vuole parlare con loro io sono qui a disposizione, chiunque può mettersi in contatto con me”. 

Il dramma

La sera del 28 luglio, Feltrin si presentò con il bimbo in braccio in ospedale dopo una corsa disperata in auto, dopo che il bimbo addormentatosi per il pisolino pomeridiano non si svegliava più. In ospedale Nicolò aveva il battito cardiaco estremamente rallentato, finché è andato in arresto cardiaco. Ai carabinieri, l’uomo raccontò che Nicolò aveva ingerito “una strana sostanza al parco pubblico sotto casa” ma che era riuscito a toglierlo subito dalla sua bocca. Allora i militari hanno deciso di perquisire la casa dove viveva il bimbo e hanno trovato un panetto di hashish, che si trovava in una tazza sul comodino del bambino. Sospetti che poi hanno trovato una seconda conferma nell’autopsia

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