CronacaPolitica

Beppe Grilllo difende il figlio accusato di stupro: il caso arriva in Parlamento

"Il tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui è una farsa ripugnante", il commento della famiglia della ragazza

All’indomani della pubblicazione del video in cui Beppe Grillo parla in difesa del figlio, accusato di stupro, e si scaglia duramente contro la famiglia della vittma, il caso diventa politico, e arriva anche nelle aule del Parlamento. Contro il leader dei 5Stelle si sono schierate, in maniera trasversale, tutte le forse politiche, dal Forza Italia al Pd, fino ad Italia Viva. La condanna nei confronti della parole di Grillo è unanime, le sue esternazioni sono state reputate “inaccettabili”. Sconcerto e rammarico anche da parte della famiglia della vittima “Siamo distrutti. Il tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui è una farsa ripugnante”.

Video di Beppe Grillo in difesa del figlio accusato di stupro: il caso in Parlamento

Bebbe Grillo difende il figlio, accusato di stupro, in un video, e scoppia il caso: le parole del fondatore del Movimento 5Stelle, e la veemenza del suo discorso, che si basa sulla “complicità” della vittima, hanno spinto le forze politiche a fare fronte comune e a schierarsi contro l’ex comico. Il caso irrompe nell’Aula della Camera all’apertura dei lavori: il centrodestra attacca e chiede chiarimenti ma anche il capogruppo di Leu Federico Fornaro deplora il video del fondatore M5s. La prima a prendere la parola è la deputata di Fratelli d’Italia Lucaselli che chiede la convocazione immediata della conferenza dei capigruppo sul tema. Molto dure anche le critiche della deputata della Lega Ravetto e di Fi Valentini ma anche Leu critica “il garantismo a correnti alternate” del Garante M5s.

Un video che prova l’innocenza dei ragazzi

“C’è un video che testimonia l’innocenza dei ragazzi , dove si vede che lei è consenziente, la data della denuncia è solo un particolare”: lo ha scritto Parvin Tadjik, moglie di Beppe Grillo, in un commento – ripreso dal sito Open – al post su Fb di Maria Elena Boschi dove la deputata di Italia Viva critica il video in cui Beppe Grillo difende il figlio Ciro e i suoi tre amici dall’accusa di stupro. La difesa del fondatore del M5s è a tutto campo “Perché non li avete arrestati subito? Perché vi siete resi conto che non è vero che c’è stato lo stupro”. Quindi, la chiosa disperata, urlata: “Se dovete arrestare mio figlio perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me, perché ci vado io in galera”.

La vicenda


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L’accusa che pende sulla testa del giovane Ciro è pesante: avrebbe violentato insieme ad altri tre ragazzi una studentessa nel luglio 2019 quando, dopo una serata passata al Billionaire in Costa Smeralda. I quattro giovani avrebbero violentato – questa l’accusa – la 19enne milanese di origine scandinava in vacanza nel nord Sardegna con un’amica. Concluse le indagini a novembre 2020, la Procura di Tempio Pausania, competente per il territorio della Gallura, sta per tirare le fila dell’inchiesta. A breve trasferirà gli atti al Gup del Tribunale e si conoscerà la sua scelta: richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione. I legali hanno ribadito come i ragazzi si siano dichiarati innocenti “fin dall’inizio dell’inchiesta”. Ora alla loro voce si somma anche quella, altisonante, di Grillo senior: “Una persona che viene stuprata la mattina, il pomeriggio fa kitesurf e denuncia dopo 8 giorni è strano. E poi c’è un video in cui si vede un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande”, perché “sono quattro coglioni, non quattro stupratori”. Ma Beppe non è l’unico papà coinvolto in questa storia. Ci sono anche i genitori della studentessa che ha denunciato, i quali, attraverso una nota divulgata dall’avvocato Giulia Bongiorno, si dicono “distrutti. Il tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui è una farsa ripugnante“.

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