Cronaca

Tiziana Cantone, video ancora online: parla la madre

Sono 103 le persone finite al centro di un’inchiesta aperta presso la Corte federale degli Stati Uniti d’America sulla presenza in rete dei video di Tiziana Cantone, la 33enne morta suicida tre ani fa dopo che alcuni video privati. Tutti gli indagati sono riconducibili all’Italia, dove procede parallelamente un’altra indagine giudiziaria.

La madre di Tiziana Cantone parla all’indomani dell’inchiesta partita negli Stati Uniti

In particolare, nove indirizzi Ip, collegati a sette differenti account registrati su siti pornografici, hanno pubblicato i video che ritraggono Tiziana Cantone senza avere il suo consenso.

In novantasei hanno invece visto quei filmati senza denunciare il fatto dopo aver appreso del suicidio della ragazza. In più – scrive ‘Il Mattino’ – gli utenti hanno potuto scaricare i file e alcuni hanno postato offese rivolte alla 33enne e a sua madre.

Le parole della madre

Maria Teresa Giglio, la madre di Tiziana, commenta all’Adnkronos l’apertura di un’indagine negli Stati Uniti sulla

Finalmente qualcosa si è mosso a livello internazionale grazie alle leggi che ci sono negli Usa. A tre anni dalla sua morte, è assurdo che in Italia nessuno faccia niente. Lo Stato non fa molto, hanno approvato la legge sul revenge porn che però è incompleta perché servono delle regole nuove, a cominciare da Facebook. Non possono più girarsi dall’altra parte dicendo che non hanno un obbligo di controllo preventivo.

Il video in Italia

Nonostante sia passato tanto tempo, in Italia ancora cercano e guardano il video di Tiziana

Due utenti che hanno caricato i video di Tiziana sono stati individuati a Milano – continua la madre – e la maggior parte sono italiani che guadagnano ancora con i video di mia figlia. La mia battaglia non si fermerà mai perché non è solo per Tiziana ma è per tutte le donne vittime del revenge porn, che è una violenza sia fisica che psicologica”.

 

 

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