Cronaca

Guerra a colpi di sanzioni tra Russia e Unione Europea

Il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, e altri 7 responsabili nella "blacklist"

Il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, e altri 7 responsabili nella “blacklist” della Russia: vietato l’ingresso nel Paese in risposta alle misure adottate dalla Ue in difesa dell’oppositore russo Alexei Navalny. Oltre a Sassoli, il divieto di ingresso in Russia è stato disposto nei confronti di Vera Jourova, vice presidente della Commissione Ue per i valori e la trasparenza, Ivars Abolins, presidente del National Electronic Media Council della Lettonia, Maris Baltins, direttore del National Language Centre della Lettonia, Jacques Maire, membro della delegazione francese all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Jorg Rabupach, capo dell’ufficio del procuratore di Berlino, Asa Scott, capo del laboratorio di sicurezza chimica, biologica e nucleare, Total Defence Research Institute, Svezia e Ilmar Tomusk, capo del Language Department dell’Estonia.

Vietato l’ingresso in Russia al presidente del Parlamento UE, Sassoli e altri 7 responsabili

La Russia “in risposta alle misure limitative introdotte il 2 e il 22 marzo di quest’anno nei confronti di sei cittadini russi” ha sanzionato il presidente del Parlamento Ue David Sassoli e altri 7 responsabili europei vietando loro l’ingresso nel Paese. Lo riporta l’agenzia Interfax.

La vicenda

Il 2 marzo, con una sanzione per violazione dei diritti umani, il Consiglio Europeo aveva imposto misure restrittive nei confronti di 4 alti funzionari russi: Alexander Bastrykin, capo del comitato investigativo della Federazione russa, Igor Krasnov, procuratore generale, Viktor Zolotov, capo della guardia nazionale, e Alexander Kalashnikov, capo dell’amministrazione penitenziaria federale. A tutti loro era stato imposto il divieto di viaggio in Paesi dell’Unione.

La risposta della Russia

La risposta del Cremlino non si è fatta attendere: oltre a Sassoli, il divieto di ingresso in Russia è stato disposto nei confronti di Vera Jourova, vice presidente della Commissione Ue per i valori e la trasparenza, Ivars Abolins, presidente del National Electronic Media Council della Lettonia, Maris Baltins, direttore del National Language Centre della Lettonia, Jacques Maire, membro della delegazione francese all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Jorg Raupach, capo dell’ufficio del procuratore di Berlino, Asa Scott, capo del laboratorio di sicurezza chimica, biologica e nucleare, Total Defence Research Institute, Svezia e Ilmar Tomusk, capo del Language Department dell’Estonia.

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