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WhatsApp, gli stati diventeranno storie che andranno su Facebook e Instagram: l’app sarà integrata in un unico account

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Gli stati di WhatsApp diventeranno storie che andranno su Facebook e Instagram: come funziona l’opzione “cross posting” introdotta da Meta. L’app sarà integrata in un unico account, con un focus sulla privacy.

WhatsApp, gli stati diventeranno storie su Facebook e Instagram

Novità in vista per gli utenti di WhatsApp: Meta ha comunicato che “nei prossimi mesi” l’app di messaggistica sarà integrata nel Centro Account. Questa iniziativa consentirà agli utenti di realizzare ciò che il gigante americano ha pianificato da tempo: un account unico per gestire tutti i profili sui diversi social del gruppo.

Come funziona

Ad agosto dello scorso anno, Meta ha lanciato la funzione di “cross posting” su Instagram, Facebook e Threads, permettendo agli utenti di pubblicare un singolo post su una piattaforma e vederlo apparire anche sulle altre. Per quanto riguarda WhatsApp, questa novità permetterà di trasformare gli “stati” dell’app di messaggistica in storie su Facebook e Instagram. Come riportato in un articolo sul blog ufficiale del servizio, l’integrazione non sarà attivata automaticamente, ma richiederà il consenso esplicito dell’utente. Questo approccio mira a garantire maggiore trasparenza e a ridurre il rischio di condivisioni involontarie di contenuti tra le diverse applicazioni. “La privacy è fondamentale per WhatsApp. I messaggi e le chiamate personali sono sempre protetti dalla crittografia end-to-end, il che significa che nessuno, nemmeno WhatsApp o Meta, può leggerli o ascoltarli. L’aggiunta di WhatsApp all’Accounts Center non modifica questo aspetto,” si legge nella nota.

L’introduzione del servizio di chat nel pannello di gestione centralizzato di Meta offre la possibilità di condividere avatar, adesivi Meta AI e creazioni Imagine Me tra i vari social. Tuttavia, gli ultimi due elementi sono esclusivi del chatbot di intelligenza artificiale Meta AI, che al momento non è disponibile nell’Unione Europea a causa delle valutazioni sui temi della privacy e della condivisione dei dati richieste dai regolatori europei.

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