Cronaca

Zanardi è grave ma stabile, i dubbi della pm: “Perché la strada non è stata chiusa?”

Il professore Sabino Scolletta, direttore della Terapia Intensiva dell’ospedale di Siena dove Alex Zanardi è ricoverato da venerdì dopo l’impatto con un camion tra Pienza e San Quirico d’Orcia a bordo della sua handbike, lascia uno sprazzo di ottimismo dopo avere letto il bollettino quotidiano: le funzioni vitali dell’atleta azzurro sono buone, i parametri cardiorespiratori in linea, «ma il quadro neurologico permane grave e in condizioni tali di incertezza, non si può escludere una ricaduta». Nel frattempo la Procura di Siena prosegue nelle indagini sull’organizzazione e il livello di sicurezza dell’evento Obiettivo Tricolore.

La pm Serena Menicucci vuole capire come mai non vi fosse un cordone di protezione attorno al gruppetto di ciclisti, soprattutto, perché la strada non fosse stata interdetta al traffico, circostanza che ha permesso lo scontro tra la handbike e l’autoarticolato che procedeva in senso contrario, alla cui guida c’era Marco C., 44 anni della provincia di Siena.

Zanardi, la pm: “Perché la strada non è stata chiusa?

Al momento il camionista che ha investito Zanardi è l’unico iscritto nel registro degli indagati per il reato di lesioni colpose gravissime, ma potrebbero aggiungersi altri nominativi nel caso fosse riscontrato il nesso di causalità con la omessa chiusura della strada e l’incidente. Il sostituto procuratore ha già sentito la cognata di Alex Zanardi, Barbara Manni, manager del team di Obiettivo 3, che pubblicizza l’evento sul proprio sito internet, e poi Mario Valentini, ct della Nazionale paralimpica di ciclismo, che venerdì era al seguito di Zanardi.

Ad essere ascoltato come persona informata sui fatti è stato anche Alessandro Cresti, il 23enne ciclista paralimpico di Sinalunga che fa parte dei giovani seguiti da Zanardi, arrivato in bicicletta qualche secondo dopo l’incidente.

 

«La pm mi ha chiesto perché la strada non fosse chiusa – spiega Valentini – le ho risposto semplicemente perché nessuna misura del genere è prevista, nemmeno nel caso di gare amatoriali o dilettantistiche. E questa non era una gara, ma una semplice passeggiata di gruppo, tra amici, per sensibilizzare allo sport dei disabili. Ma anche fosse stata chiesta una autorizzazione per un evento sportivo, ripeto, in nessun caso viene interdetto il traffico, al massimo solo rallentato. Il magistrato mi ha portato l’esempio del Giro d’Italia, ma il Giro è il Giro, nulla di comparabile, le ho risposto».

I permessi non richiesti

Permessi alla Questura non erano stati richiesti e la staffetta in apertura della Municipale di Pienza, sarebbe da considerarsi a titolo di cortesia. Per chiarire tutti i dubbi (l’evento aveva incassato anche il patrocinio di Federciclismo e Comitato paralimpico italiano) presto potrebbe essere sentita la stessa Daniela Manni, moglie di Zanardi.

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