Cronaca

Zona rossa in Campania: cosa accade per le attività dei centri culturali, centri sociali e centri ricreativi?

Sono sospese le attività di somministrazione di alimenti e bevande e di ristorazione svolte da centri culturali, centri sociali e centri ricreativi a favore del proprio corpo associativo? Ecco la risposta del Governo

La Campania è zona rossa dal 15 novembre. Sono sospese le attività di somministrazione di alimenti e bevande e di ristorazione svolte da centri culturali, centri sociali e centri ricreativi a favore del proprio corpo associativo? Ecco la risposta del Governo.


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Cosa accade per le attività dei centri culturali, centri sociali e centri ricreativi, in Campania?

La sospensione di attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi include anche la sospensione delle attività interne di somministrazione di alimenti e bevande e di ristorazione a favore del proprio corpo associativo, trattandosi di una attività subordinata e collaterale rispetto alla attività principale.


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Campania zona rossa

Il Dpcm 3 novembre 2020 individua tre aree, corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio, per le quali sono previste specifiche misure restrittive.

In base alle Ordinanze del Ministro della Salute del 4 novembre10 novembre e del 13 novembre sono ricomprese:

  • nell’Area gialla: Lazio, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto.
  • nell’Area arancione: Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia, Umbria.
  • nell’Area rossa: Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d’Aosta.

La Campania è zona rossa dal 15 novembre scorso, a seguito di ordinanza del Ministero della Salute. Per gli spostamenti (solo per motivi di lavoro, salute o necessità), occorre l’apposito modulo di autocertificazione.

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