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Covid, 50 scienziati e imprenditori diventati miliardari con la pandemia: c’è anche un italiano

Se c’è una cosa che il Covid-19 non ha fermato, è la crescita della ricchezza dei miliardari. A un anno di distanza dal primo caso di Covid-19 nella città cinese di Wuhan, datata dicembre 2019, sono tantissimi i nuovi miliardari del 2020. Ad alimentare i loro patrimoni è stata la crescita del mercato azionario: gli investitori hanno infatti preso d’assalto le società coinvolte nello sviluppo di vaccini, cure, dispositivi medici e altri strumenti utili a combattere la pandemia.

Se c’è una cosa che il Covid-19 non ha fermato, è la crescita della ricchezza dei miliardari. A un anno di distanza dal primo caso di Covid-19 nella città cinese di Wuhan, datata dicembre 2019, sono tantissimi i nuovi miliardari del 2020. Ad alimentare i loro patrimoni è stata la crescita del mercato azionario: gli investitori hanno infatti preso d’assalto le società coinvolte nello sviluppo di vaccini, cure, dispositivi medici e altri strumenti utili a combattere la pandemia.

I nuovi miliardari dell’epoca Covid

Nel 2020, Forbes ha scovato 50 nuovi miliardari nel settore della sanità. I nomi nuovi più significativi sono quelli di Uğur Şahin e Stéphane Bancel: gli scienziati dietro i due vaccini anti-Covid di maggiore successo – quello sviluppato da Pfizer e della tedesca BioNTech e quello di Moderna, azienda con sede nel Massachusetts -, che hanno visto il loro patrimonio aumentare esponenzialmente da gennaio in poi.

Sahin, amministratore delegato di BioNTech e cofondatore della società assieme a sua moglie Özlem Türeci vanta un patrimonio di 4,2 miliardi di dollari. La sua controparte francese di Moderna, Stéphane Bancel, è arrivato a 4,1 miliardi.

La questione non riguarda solo i vaccini. Anche le aziende che sviluppano cure con gli anticorpi e farmaci contro il virus hanno tratto beneficio dalla frenesia del mercato. Carl Hansen, amministratore delegato della biotech canadese AbCellara, ha ora un patrimonio di 2,9 miliardi di dollari.

È arrivato a quella cifra dopo che la sua società si è quotata in borsa, l’11 dicembre. A sostenerla ha contribuito anche, il mese scorso, l’approvazione da parte della Food and Drug Administration (Fda) – l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici – del trattamento a base di anticorpi sviluppato assieme al gigante del settore farmaceutico Eli Lilly.

L’italiano miliardario grazie al Covid

Si tratta di Sergio Stevanato che vanta un patrimonio di 1,8 miliardi di dollari. Stevanato è il presidente dell’azienda italiana di imballaggi medici Stevanato Group, il secondo produttore mondiale di fiale di vetro, nonché importante fornitore di fiale per oltre quaranta vaccini anti-Covid. Fondata nel 1949 alla periferia di Venezia dal padre di Sergio, Giovanni, la società è ora guidata dai figli di Sergio, Franco e Marco, che ricoprono, rispettivamente, i ruoli di amministratore delegato e vicepresidente.

L’azienda da 700 milioni di dollari di vendite è anche il più grande produttore mondiale di penne per la somministrazione di insulina e realizza macchinari che fabbricano, sterilizzano e impacchettano miliardi di fiale, siringhe e altri prodotti in vetro. In giugno, Stevanato ha firmato un accordo con la Coalition for epidemic preparedness and innovations, organizzazione sostenuta anche dalla Gates foundation, per fornire 100 milioni di fiale per nove diversi vaccini anti-Covid. Da allora, l’azienda ha sottoscritto ulteriori contratti con molti altri produttori di vaccini, di cui non può ancora divulgare i dettagli.

Fonte: Forbes

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