Cronaca

Inquinamento atmosferico, le aree più colpite sono le più povere d’Europa: a dirlo è l’AEA

A tuonarlo è l’AEA (Agenzia europea dell’ambiente), le regioni più povere, quelle meno istruite e con più disoccupazione d’Europa stanno sostenendo il peso della crisi dell’inquinamento atmosferico.

I paesi e le regioni più povere sono le più inquinate

Stando a quanto riportano le analisi dell’agenzia, quasi la metà dei quartieri più poveri di Londra superano i limiti di biossido di azoto fissati dall’UE nell’anno 2017, rispetto al 2% delle aree più ricche. Gli stessi risultati sono stati riportati in: Francia, Germania, Malta, Paesi Bassi, Galles e Vallonia.

Il Vicesindaco di Londra, Shirley Rodrigues, ha dichiarato che il governo ha «un obbligo morale» di intervenire sui 9.000 morti precoci causati dall’inquinamento in città.

«C’è una grande disuguaglianza a Londra tra le aree più ricche e quelle più povere» – si evince dalle dichiarazioni di Shirley – «Le aree più ricche possiedono la maggior parte delle auto, ma le persone nelle aree più svantaggiate hanno la peggiore qualità dell’aria».

Le morti premature a causa dell’inquinamento

Sono oltre mezzo milione le persone che in Europa muoiono prematuramente – ed ogni anno – a causa dell’esposizione al perticolato fine (PM2.5), all’ozono (03) e al NO2, ma tutto ciò passa sempre inosservato.

Il responsabile del team sanitario dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato: «A livello globale i paesi più poveri sono molto più esposti all’inquinamento. È scioccante vedere che queste ingiustizie esistono anche all’interno di uno dei continenti più ricchi del mondo».

I drammatici dati dell’EEA

I rapporti EEA mostrano infarti e ictus che rappresentano l’80% delle morti premature per inquinamento, seguiti da malattie polmonari e tumori. L’inquinamento è, inoltre, sempre più correlato al diabete di tipo 2, all’obesità nei bambini all’infiammazione sistemica, alla malattia dell’Alzheimer e al deficit del QI. I più colpiti sono gli anziani e i bambini.

Dichiara il commissario per l’ambiente UE, Karmenu Vella: «È nostro dovere fondamentale rispettare il principio di precauzione, e intraprendere azioni preventive anziché correttive per promuovere la giustizia sociale. L’esposizione è destinata a continuare a meno che non intraprendiamo azioni più decisive».

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