Economia

Nuovo condono fiscale, ora è ufficiale: ecco chi ne beneficia e come funziona

Sì alla cancellazione, dunque, delle vecchie cartelle ma solo quelle dal 2000 al 2010

Nel decreto Sostegni, approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri, entra anche il condono fiscale. È passata la proposta di mediazione del ministro dell’Economia, Daniele Franco, e dal premier, Mario Draghi, non completamente convinto su una pace fiscale di più ampia portata.

Nel decreto Sostegni, entra anche il condono fiscale: ecco come funziona

Sì alla cancellazione, dunque, delle vecchie cartelle ma solo quelle dal 2000 al 2010 (e non più fino al 2015), e solo per i contribuenti con un reddito Irpef fino a 30mila euro.

Condono per cartelle fino a 5mila euro

Il provvedimento approvato dal Cdm è un colpo di spugna sulle vecchie cartelle esattoriali fino a 5mila euro – si tratta, come ha spiegato il premier Draghi di “multe dal valore di 2.500 euro, maggiorate da more e interessi” – ma legato alla riforma per l’efficientamento del sistema della riscossione.

È previsto, quindi, un decreto da studiare insieme al direttore dell’Agenzia delle Entrate, per migliorare il sistema della riscossione, definendo modalità e criteri atti a rivedere il meccanismo di stralcio dei debiti per inesigibilità. Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto Sostegni, il Mbef presenterà al Parlamento un piano di riforma della riscossione.

Per reddito fino a 30mila euro

Tra le modifiche più significative, rispetto all’impianto iniziale, c’è anche quella del limite del b. Il condono fiscale è quindi più selettivo e riguarda solo i contribuenti con redditi fino a 30mila euro nel 2019 e in relazione alle cartelle tra il 2000 e il 2010.

Rispetto alla bozza circolata nei giorni scorsi, quindi, si restringe sia l’arco temporale di riferimento che la platea dei beneficiari dello stralcio automatico delle cartelle esattoriali. Verranno quindi cancellate 16 milioni di cartelle, senza oneri da parte dei contribuenti.

La riduzione è stata del 75 per cento: resteranno fuori tre cartelle su quattro. Ne beneficeranno circa 2,5 milioni di italiani, secondo la stima contenuta nella relazione tecnica del decreto che è stato bollinato dalla Ragioneria dello Stato ed è atteso in Gazzetta ufficiale. Il costo dell’operazione è valutato in 534,5 milioni di euro per l’anno 2021.

Cartelle arretrate

Per il presidente del Consiglio, Mario Draghi, c’è qualcosa che non funziona come dovrebbe. “Questo in effetti è un condono ma di multe di oltre 10 anni fa, nell’importo di 5 mila euro” che al netto di sanzioni varie “corrispondono circa a 2500 euro”, ha precisato il premier durante la conferenza stampa che illustrava le novità del decreto Sostegni.

Questo condono resta all’interno di “un tetto di reddito per cui questo azzeramento permette all’amministrazione di perseguire la lotta all’evasione in modo più efficiente”, sottolineando però che “qualcosa non funziona se uno Stato permette l’accumulo di milioni di cartelle che non si riescono ad esigere”.

“Un piccolo sollievo”

Nel decreto è prevista “una modifica delle norme della riscossione, in altre parole una riforma, spero piccola, del meccanismo di controllo e scarico delle cartelle”, ha proseguito il premier Draghi. “Il fatto di accedere a un condono non elimina il problema, permette un piccolo sollievo ma un vero sollievo viene da una riforma del meccanismo”. Per Draghi, se si deve fare un condono, “si deve fare per una parte piccola della platea di contribuenti: quella che ha meno disponibilità e per importi molto limitati”.

Versamenti fiscali sospesi fino al 30 aprile

I versamenti fiscali restano sospesi fino al 30 aprile, compresi gli avvisi esecutivi. Con il decreto Sostegni viene anche prorogato di 12 mesi il termine per le notifiche e di 24 mesi quello della prescrizione. Più tempo anche per saldare le rate della Rottamazione ter e del saldo e stralcio: i versamenti saltati nel corso del 2020 dovranno essere saldati entro luglio 2021 e quelli previsti fino a luglio di quest’anno dovranno essere pagati entro il 30 novembre.

L’Agenzia delle Entrate ha fatto slittare anche il termine della consegna delle certificazioni uniche a fine marzo, con lo spostamento dell’accesso alla dichiarazione precompilata online al 10 maggio, anziché il 30 aprile.

Come usufruire del condono

Per essere sicuri che il debito rientri nel prossimo condono, dal momento che non è prevista alcuna comunicazione da parte dell’Agenzia in caso di stralcio della cartella, per il contribuente potrebbe essere utile verificare la propria situazione debitoria all’interno dell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate, facendo l’accesso tramite Spid. L’estratto conto indicherà se il debito è stato effettivamente cancellato.

Fonte: Finanzialounge


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