Le migliori frasi, citazioni e aforismi sul gelato: le più belle
Scopriamo insieme le migliori frasi sul gelato
Il gelato è uno dei cibi più apprezzati in tutto il mondo. il gelato viene usato con vari ingredienti diversi in molti paesi del mondo. Ha origini molto datate e ancora oggi la gente non può farne a meno. Scopriamo insieme le migliori frasi, citazioni e aforismi più belle sul gelato.
Le migliori frasi, citazioni e aforismi più belle sul gelato
Di seguito una selezione di frasi e immagini sul gelato:
Nella semplice parola “sorbetto” si incarna un mondo intero.
Muriel Barbery,
I sorbetti, sintesi riuscita di ghiaccio e frutta, che rinfrescano con vigore e si sciolgono in bocca come una colata gelida.
Muriel Barbery,
Proporre dei “sorbetti” quando gli altri pensano solo ai “gelati” (fra i quali il profano molto spesso annovera sia i preparati a base di latte che a base d’acqua) vuol dire scegliere fin da subito la levità, sposare la via della raffinatezza, proporre una dimensione aerea rifiutando la pesante camminata terragna e senza prospettive.
Muriel Barbery,
Il gelato non nuoce alla fine del pranzo, anzi giova, perché richiama al ventricolo il calore opportuno a ben digerire; ma guardatevi sempre, se la sete non ve lo impone, di bere tra un pasto e l’altro, per non disturbare la digestione, avendo bisogno questo lavoro di alta chimica della natura di non essere molestato.
PELLEGRINO ARTUSI
Innamorarsi è un’esperienza davvero trascendentale. È come mangiare un gelato al gusto di pizza!
Mike Birbiglia
Uscito dal cinema, vorrei comprarmi un gelato, ma siccome non mi è rimasto un soldo lecco il portafoglio fino a casa: il film non mi è piaciuto molto, ma mai come m’era piaciuto poco il gelato.
Alessandro Bergonzoni, È già mercoledì e io no, 1992
I gelatai avevano smesso di fare i gelati perché ormai non c’era più nessun gusto.
Alessandro Bergonzoni, Le balene restino sedute, 1989
Il sorbetto è aereo, quasi immateriale, fa appena un po’ di schiuma a contatto con il nostro calore, poi, vinto, schiacciato, liquefatto, evapora in gola, lasciando alla lingua solo l’affascinante reminiscenza del frutto e dell’acqua che sono scivolati via.
Muriel Barbery, Estasi culinarie, 2000