Covid in Italia, Pregliasco: “Estate tranquilla ma inverno 2023 sarĂ a rischio”
Per il virologo "il Green Pass non deve durare per sempre, ma almeno fino a giugno sì"
Covid in Italia, Fabrizio Pregliasco, ricercatore di Virologia dell’UniversitĂ Statale di Milano e direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi, fa il punto della situazione in un’intervista a La Stampa. “Come dico sempre non esiste un manuale di gestione della pandemia e ci possono essere molte valutazioni politiche a riguardo. Spesso non si conta solo la salute, ma l’equilibrio sociale, psicologico ed economico di un popolo. Anche in Italia c’è molta voglia di finirla con le misure e tanti messaggi di questi giorni vengono interpretati come un liberi tutti, mentre ogni giorno è ancora come se cadesse un aereo per i tanti morti che si registrano“.
Covid, Pregliasco fa il punto della situazione in Italia
In questo quadro è giusto togliere lo stato di emergenza? “Sì, ma occorre spiegare che questo comporta una maggiore responsabilizzazione dei cittadini – avverte – Bisogna andare per gradi, salvaguardando la vaccinazione, i richiami e preparandoci all’endemizzazione del virus. L’estate magari sarĂ tranquilla, ma l’inverno prossimo sarĂ certamente a rischio“.
La questione del Green pass
Il Green Pass va mantenuto? “Anche qui serve prudenza. Il Green Pass non deve durare per sempre, ma almeno fino a giugno sì. Poi si vedrĂ in base all’andamento epidemiologico“, risponde Pregliasco. Tutto questo dipende da se Omicron rimarrĂ stabile? “Omicron 2 giĂ esiste e nuove varanti sono possibili. Servono un piano pandemico e una continua sorveglianza per prevenire ogni sorpresa. Omicron non sarĂ l’ultima delle varianti, ma per fortuna è piĂ¹ probabile che le mutazioni vadano verso un’attenuazione della pericolositĂ del virus“, osserva.
La quarta dose e il vaccino Novavax
Chi farĂ la quarta dose? “La gente è stufa – spiega – e penso sia realistico, salvo emergenze, che la facciano i soggetti fragili, come per l’antinfluenzale“. E il nuovo vaccino Novavax? “Ăˆ un ulteriore frutto della ricerca per convincere chi, a torto, teme i vaccini attuali”, conclude.