Dolore all’ospedale di Genova dove è morto il piccolo Leonardo, bambino affetto dalla sindrome di Rett, una malattia rarissima. Il piccolo, 10 anni, dallo scorso 30 agosto era ricoverato all’ospedale Gaslini dove combatteva contro la patologia degenerativa che purtroppo lo ha accompagnato per tutta la sua vita. La mamma Cristina, intercettata dal Secolo XIX, ha spiegato: “Non poteva parlare ma comunicava tutto con lo sguardo. E con le sue risate, fragorose, contagiose, che ti trascinavano”.
Genova, il piccolo Leonardo morto all’ospedale Gaslini: soffriva della sindrome di Rett
I funerali del piccolo Leonardo saranno celebrati domani, mercoledì 9 novembre, alle 11.30, presso la chiesa di Sant’Anna di Rapallo. Leonardo ha lottato fino alla fine, andando contro la statistica, dato che – solitamente – i maschietti afflitti da questa particolare patologia “non nascono nemmeno o vivono pochissimo. Lui è stato un vero eroe, ha lottato sempre e ha amato la sua vita” spiega Cristina.
La vita del piccolo Leonardo è stata sempre segnata da dolorosi e lunghi trattamenti medici, affrontati sempre con grande coraggio. “Si alzava con il sorriso, sempre. Ed è cresciuto ad amore e ravioli, quelli dei nonni. Vederlo mangiare era una gioia” ricorda ancora la madre.
Cos’è la sindrome di Rett
La sindrome di Rett (RTT) è una rara patologia neurologica dello sviluppo, che colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile. La malattia congenita interessa il sistema nervoso centrale, ed è una delle cause più diffuse di grave o gravissimo deficit cognitivo. Si manifesta generalmente dopo i primi 6-18 mesi di vita, con la perdita della motricità, delle capacità manuali, dell’interesse all’interazione sociale. L’incidenza della malattia tra le ragazze di 12 anni è stimata di 1 su 9mila; nella popolazione generale la stima si abbassa a 1 soggetto su 30mila. La diagnosi di RTT è spesso confusa con quella di autismo o generico ritardo dello sviluppo.
