Cronaca
Tendenza

Il dramma di Arianna, salva dalla tragedia della Marmolada e morta ieri nella valanga sul Lagorai

L‘escursionista, Arianna Sittoni, è morta a causa del distacco di una valanga sul gruppo del Lagorai, in Trentino. Grave un altro escursionista, Guido Trevisan, che era salito in montagna con lei. La donna era sopravvissuta al crollo della Marmolada avvenuto a luglio.

Arianna Sittoni, chi è l’escursionista morta nella valanga sul Lagorai

La valanga è avvenuta in val Orsera, una laterale della val Campelle, a monte del rifugio Caldenave e a valle della Forcella Ravetta, a una quota di circa 2.100 metri. Ad allertare i soccorsi è stata la moglie di Trevisan che, non vedendo tornare il marito.

L’intervento

L’intervento di soccorso è iniziato con l’elisoccorso, l’unità cinofila del Soccorso alpino di turno al nucleo elicotteri e due operatori della stazione Bassa Valsugana, trasferiti direttamente sul posto. Il peggioramento del meteo ha poi reso impossibile l’impiego dell’elicottero. Le squadre di soccorritori delle stazioni della Bassa Valsugana, Levico, Tesino e Pergine hanno quindi raggiunto il luogo dell’incidente via terra, con il supporto dei vigili del fuoco.

Per un primo tratto i soccorritori si sono serviti di quad e motoslitte, poi sono stato costretti a proseguire a piedi, con gli sci di alpinismo. Le delicate operazioni di trasferimento a valle del ferito sono ancora in corso. Il corpo della donna verrà recuperato domani.

Arianna a luglio era sulla Marmolada

A luglio Arianna aveva raccontato sui social di essersi salvata per caso dalla tragedia della Marmolada solo perché era dall’altra parte della parete: “Ci trovavamo proprio lì, a sud della Marmolada, ignari di tutto scalavamo quella parete mentre dall’altra parte un enorme pezzo di calotta si stava staccando portandosi dietro tutto e tutti, così vicini ma così lontani…”. E ancora: “Alla montagna non si comanda — concludeva in quel post che la vede felice insieme a un ragazzo — a volte ci si trova semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato…”.

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