Cronaca

La campionessa di scacchi iraniana sarà costretta a vivere in esilio

La campionessa di scacchi iraniana, Sara Khadem, sarà costretta a vivere in esilio, perché si è rifiutata di indossare il velo durante i Campionati mondiali. L’ultima partita è stata giocata il 26 dicembre scorso, in Kazakistan.

La campionessa di scacchi iraniana sarà costretta a vivere in esilio

Ha rifiutato di indossare il velo durante i campionati mondiali, per questo la campionessa di scacchi iraniana Sara Khadem è ora costretta a vivere in esilio. L’ultima partita della 25enne è stata quella del 26 dicembre in Kazakistan, quando la giovane giocatrice ha scelto di non indossare lo hijab, come forma di solidarietà nei confronti delle proteste che infuriano nel Paese da mesi e scatenate dall’uccisione di Mahsa Amini.

La scacchista plurititolata ha raccontato alla Bbc di aver riflettuto a lungo prima di decidere di giocare senza velo, ma ha detto di trovare un comportamento ipocrita quello di indossarlo solo davanti alle telecamere come fanno altre concorrenti, preferendo essere sé stessa.

La solidarietà di Sánchez

Ora, grazie alla regola del visto d’oro, che consente a chiunque acquisti un immobile del valore di mezzo milione di euro di ottenere la residenza, la giocatrice vive in Spagna assieme al figlio e al marito. La donna ha intenzione di continuare a giocare sotto la bandiera iraniana con l’obiettivo di entrare nella top ten mondiale; tutto questo, ovviamente, senza indossare il velo.

In segno di solidarietà il premeier spagnolo Pedro Sánchez ha Khadem a incontrarlo lo scorso 25 gennaio e i due hanno anche giocato una partita di scacchi. La giornata però era stata rovinata da una notizia arrivata dall’Iran. “Quel giorno mi è stato notificato un ordine di arresto ai domiciliari. Ho provato sentimenti contrastanti: Ero apprezzata in questo Paese europeo e nel mio, dove ho ottenuto molti successi, ho ricevuto i documenti di arresto”.

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