Cronaca

Biella, cadavere nel cassonetto dei rifiuti: non è stato ucciso

Nella serata del 30 settembre, è stato trovato un cadavere in un cassonetto dei rifiuti, a Biella. La tragica scoperta è stata fatta da un uomo che stava buttando la spazzatura. La vittima è stata identificata dalla polizia, che ha fermato 4 persone. Si tratta di Gabriele Maffeo, 33enne di Occhieppo Inferiore, Dopo l’esame autoptico è emerso che non è stato ucciso

Biella, trovato un cadavere nel cassonetto dei rifiuti

Il cadavere è stato scoperto da un residente nella zona, intorno alle 19. L’uomo, andando a gettare i sacchi della spazzatura, avrebbe aperto il contenitore scoprendo un corpo privo di vita. Il bidone che conteneva il corpo si trova in via Coppa, davanti alle case popolari gestite dall’Agenzia territoriale.

Fermate 4 persone

La polizia ha sottoposto a stato di fermo quattro persone: una donna e tre uomini, tra i 24 e i 42 anni. I quattro sospettati devono rispondere dell’accusa di omicidio e soppressione di cadavere.

La vittima

La vittima è stata identificata. Si tratta di Gabriele Maffeo, 33 anni, residente di Occhieppo Inferiore, e già noto alle forze di polizia. Il corpo senza vita era stato avvolto in un telo di plastica con in testa una calza di nylon. A un primo esame esterno del cadavere da parte del medico legale, l’uomo presentava ecchimosi sul corpo, volto tumefatto e ferite lacero contuse in faccia.

Gabriele non è stato ucciso

Dagli esami autoptici, eseguiti lo scorso 7 ottobre, è emerso che Gabriele Maffeo non è stato ucciso ma è morto per un’overdose di droga.

I segni delle tumefazioni al volto sarebbero da ascrivere non a percosse subite. L’uomo aveva avuto problemi di droga in passato e si era apparentemente disintossicato in una comunità. Lascia un bambino di due anni.

Immediatamente si è così alleggerita la posizione dei suoi quattro amici arrestati dalla polizia, a cui viene contestato soltanto il reato di occultamento di cadavere. I quattro avrebbero assistito al decesso e avrebbero poi organizzato, con l’aggiunta appunto di uno di loro arrivato in un secondo tempo, lo spostamento del cassonetto e quello della salma per evitare guai peggiori.

Nella loro operazione, però, sono stati notati da diversi testimoni che li hanno visti trasportare il cadavere su una carriola.

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