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Ddl ‘eco-vandali’ è legge: multe pesanti e carcere, cosa rischia chi imbratta i monumenti

Il ddl contro gli eco-vandali è diventato legge con il via libera del Parlamento: multe salate ed anche il carcere nei casi più gravi. Ecco cosa rischia chi imbratta i monumenti.

Ddl ‘eco-vandali’ diventato legge: cosa si rischia

Multe pesanti, con sanzioni che vanno dai 10 ai 60mila euro, ma anche il carcere per i casi più gravi. Lo prevede il ddl del governo contro le eco-proteste. La proposta è stata approvata anche dalla Camera con 138 voti a favore dopo che il Senato lo aveva già licenziato a luglio. Arrivato nella giornata di ieri dunque il via libera.

Cosa rischiano gli attivisti

Gli eco-vandali vanno incontro a sanzioni importanti che vanno dai 10 ai 60mila euro con il rischio anche di finire in carcere per casi più gravi. Tra i passaggi più significativi della norma quello sul risarcimento dei danni arrecati alle opere artistiche direttamente dai vandali.

Nel testo si legge che chiunque ‘distrugga, disperda, deteriori, renda in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici sarà punito con una sanzione che va dai 20mila ai 60mila. Se si arriva ad un uso pregiudizievole per la conservazione o integrità dei beni o ad un loro uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico la sanzione va dai 10 ai 40mila euro.’

Invece rischia da uno a 5 anni di carcere chi ‘distrugga, disperda, deteriori o renda, in tutto o in parte, inservibili beni mobili o immobili durante manifestazioni pubbliche. Se il danneggiamento avverrà in musei, pinacoteche o galleria la reclusione oscilla da uno a 6 mesi”.

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