Cronaca

Regali e soldi per Alessia Pifferi, in carcere per l’omicidio di sua figlia Diana

Alessia Pifferi, la donna riceve regali e soldi: il caso. La donna riceve anche altri regali, come libri, vestiti, elastici per capelli

Riceve molti regali in carcere Alessia Pifferi, la donna arrestata per la morta della figlia Diana, di un anno e mezzo. Regali e soldi indirizzati alla 37enne detenuta dello scorso 21 luglio con l’accusa di aver lasciato morire da sola in casa. I soldi arrivano allo studio della sua avvocata Solange Marchignoli. Profumi, creme per il corpo, smalti, acqua di colonia, balsami come riportato da Repubblica .

Alessia Pifferi, la donna riceve regali e soldi

La donna riceve anche altri regali, come libri, vestiti, elastici per capelli. E anche qualche centinaio di euro spendibile in carcere secondo le procedure e bonificato sul conto apposito con il nome del beneficiario. L’edizione milanese di Repubblica scrive che a inviarli sono cittadini che non c’entrano nulla con il caso: “Voglio dare una mano anche io — si legge in uno dei messaggi arrivati allo studio legale —. Non inviando soldi (non mi sembra il caso) ma magari qualcosa che può aiutarla nel quotidiano: una piccola coccola a questa donna confusa e spaurita”.

Diana morta di stenti, accusa di maltrattamenti gravi per Alessia Pifferi

Nuova accusa nei confronti di Alessia Pifferi, indagata per l’omicidio volontario aggravato della figlia Diana morta di stenti: si tratta del reato di maltrattamenti gravi pregressi al decesso della bimba e un’altra ancora di abbandono di minore.

Nuove accuse nei confronti di Alessia, detenuta in carcere a San Vittore e indagato per la morte della figlia Diana. Adesso spuntano i reati di maltrattamenti gravi pregressi alla morte della piccola e abbandono di minore. La madre avrebbe sempre sostenuto di lasciare spesso a casa da sola la piccola per passare il tempo con il fidanzato.

“Sapevo che sarebbe potuto succedere”, ha dichiarato al tempo la 37enne, durante il ritrovamento del corpo. E nonostante questo, gli abbandoni della figlia di 18 mesi erano più che frequenti. “Avevo già lasciato mia figlia da sola”, aveva confessato.

Rigettata la perizia psichiatrica

Intanto la richiesta di accesso in carcere dell’esperto che avrebbe potuto redigere una perizia psichiatrica è stata respinta. Per il momento non ci sarebbero elementi che possano far pensare che Alessia abbia patologia psicofisiche.

La donna, insomma, sarebbe stata perfettamente in grado di intendere e di volere, nel momento dell’abbandono di Diana e durante la lunga settimana in cui l’ha lasciata sola.

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