Cronaca

L’allarme di Israele: “Fermiamo l’Iran, può colpire anche Roma”

“Il recente attacco dell’Iran a Israele è solo un’anteprima di quello che le città di tutto il mondo possono aspettarsi se il regime iraniano non verrà fermato. Il mondo deve designare le Guardie rivoluzionarie iraniane come un’organizzazione terroristica e sanzionare il programma iraniano di missili balistici, prima che sia troppo tardi”. Lo scrive su X il ministero degli Esteri israeliano postando una foto che ritrae il Colosseo sul quale stanno per abbattersi sei missili.

Israele: si fermi l’Iran, può colpire città del mondo anche Roma

L’onda lunga dello scontro a debole intensità e, per ora, a basso rischio tra Israele e Iran è arrivata anche in Iraq con un bombardamento di paternità incerta a Kalso, contro una base della milizia sciita filo iraniana delle Forze di mobilitazione popolare irachene che ha provocato almeno un morto e otto feriti. Nessuna rivendicazione dell’attacco, anzi una corsa a smarcarsi dalle responsabilità tra i protagonisti della melina che sembra prevalere in questo momento nell’area. Israele non è coinvolta nell’esplosione in Iraq, hanno fatto sapere alcune fonti alla Cnn.

Gli Usa non hanno condotto raid aerei in Iraq oggi” ha affermato su X Centcom, il Comando centrale degli Stati Uniti bollando come “false” le informazioni che parlavano di un attacco americano. A complicare il giallo anche il governo di Baghdad secondo il quale “non c’erano droni o aerei da combattimento nello spazio aereo del governatorato di Babil prima o durante l’esplosione“. Certa della provenienza dell’attacco è invece la Resistenza Islamica, gruppo che in Iraq riunisce forze filo iraniane, che ha annunciato il lancio di droni contro un “obiettivo vitale” a Eilat, nel sud di Israele, come “risposta alla violazione della sovranità irachena da parte del nemico sionista”. La corsa ad abbassare i toni, anche nell’ottica di screditare il nemico, arriva pure dall’Iran.

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