L’Anac al centro del Pnrr per il contrasto alla criminalità organizzata

I fondi del Pnrr ingolosiscono le organizzazioni criminali, pronte a beneficiarne a discapito della collettività. Per tale ragione, il ruolo dell'Anac sarà determinante

Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si paventa il rischio di infiltrazioni criminali, a causa degli ingenti fondi sul piatto. La problematica era stata sollevata, nelle scorse settimane, anche dall’ex Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione(Anac), Raffaele Cantone, consapevole della longa manus della criminalità organizzata, pronta a lanciarsi nei più disparati business. Anzi, il Pnrr è una fondamentale opportunità per la ripresa della nostra economia e dovrebbe essere impenetrabile da qualunque logica corruttiva. Questa prospettiva potrebbe realizzarsi proprio grazie ad un concreto rafforzamento dei poteri dell’Anac, lasciata, invece, ai margini del programma. L’Autorità dovrà essere determinante per il contrasto alla criminalità organizzata, in considerazione dei suoi poteri di controllo ed agli sforzi che ha compiuto nel corso di questi ultimi anni, per allineare la normativa interna a quella sovranazionale, fino a divenire “un modello da imitare”, ovvero una “best practice”.

La preoccupazione dell’Anac sul Pnrr: rischio organizzazioni criminali

Anche l’account social del M5S ravvisa la stessa criticità, espressa attraverso la seguente nota: “C’è il rischio che i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza…



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