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Autonomia, De Luca: “Calderoli ha accettato nostra impostazione”

Autonomia regione, la proposta della Campania: De Luca soddisfatto dopo l'incontro col ministro Roberto Calderoli

Passi avanti per l’autonomia regionale della Campania. Una piattaforma di 7 punti, 7 funzioni che possono essere trasferite immediatamente dallo Stato alle Regioni senza dover cambiare la Costituzione e che permetterebbero una “sburocratizzazione” rapida, di sostanza e fondamentale per far ripartire l’Italia su temi e settori-chiave: dall’energia all’ambiente, dall’urbanistica alla portualità.

È la proposta presentata nelle scorse dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, in occasione dell’incontro tenutosi a Palazzo Santa Lucia.

Autonomia regione, la proposta della Campania in 7 punti

Questi i punti su cui la Regione Campania propone di trasferire le competenze alle Regioni sulla base dell’attuale titolo V della Costituzione:

  • pareri ambientali per opere ricadenti nel territorio della regione;
  • impianti energetici;
  • piani paesaggistici (con parere del Ministero solo se sono compresi beni paesaggistici);
  • trasformazione urbanistica ed edilizia;
  • portualità;
  • insediamenti produttivi e Zes;
  • silenzio-assenso e silenzio devolutivo.

Sono interventi di semplificazione che aiutano la modernizzazione e vanno nell’interesse di tutto il Paese”, ha detto il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “Dobbiamo sempre attendere la fine di questo lavoro, – ha detto De Luca – ma è chiaro che c’è stata una svolta radicale, nel senso che anche il Ministro ha accettato l’impostazione di fondo della Campania, cioè prima di parlare di autonomia definiamo i Lep per tutti i cittadini italiani. Definiti questi possiamo definire tutto il resto. Questa è una acquisizione di grande rilievo da parte di Calderoli, dobbiamo dargli atto, poi ovviamente dobbiamo vedere la discussione di merito“.

Il Presidente della Regione Campania ha quindi rivendicato il lavoro e i risultati ottenuti in questi anni sul fronte del risanamento e del rigore finanziario. “Noi abbiamo un peso politico in Italia perché – ha ribadito De Luca – dal 2019 abbiamo un bilancio in attivo e un equilibrio sia per il bilancio regionale, sia per quello sanitario. Abbiamo dimostrato capacità di rigore assoluto nella regione Campania e quindi avendo accettato fino in fondo la sfida dell’efficienza oggi abbiamo anche la possibilità di alzare la voce”.

“Mi pare che Calderoli abbia accettato questa impostazione volta alla concretezza, noi siamo da decenni a parlare di autonomia, di Sud e decentramento ma abbiamo prodotto solo carte, quindi se riusciamo a produrre qualche risultato vuol dire abbiamo dimostrato capacità di governo a livello nazionale e non solo. Tempi? Io credo che dobbiamo accelerare moltissimo e non dobbiamo moltiplicare commissioni e sottocommissioni“, ha concluso De Luca.

L’incontro con Calderoli

“La visita quest’oggi in Campania dal Presidente De Luca non è casuale, ma nasce da una serie di telefonate e confronti che abbiamo avuto anche privatamente, c’è stato un confronto, anche uno scontro che ritengo assolutamente utile per aver evidenziato le lacune e le cose che mai erano state affrontate nel campo dell’autonomia differenziata. Se parliamo di sperequazione, di velocità diverse è evidente che dobbiamo definire un parametro. Da quando i Lep sono stati inseriti in Costituzione nessuno si è mai preso la briga di scrivere questi diritti e di tradurli in Lep. Io ho accettato questa sfida”, ha detto il ministro Calderoli.

“È ardito pensare che i Lep vengano scritti in 6 mesi? Se non si inizia a farlo non lo finiamo più. Diamo 6 mesi per definirli, scrivere dei numeri, e se entro 12 mesi questo non si realizza arriva un commissario”, ha affermato il Ministro rispondendo alle domande nel corso della conferenza stampa a margine dell’incontro, che poi ha aggiunto: “Il Paese è fatto di Nord, Centro e Sud. Il Paese deve viaggiare assieme e ci si augura tutto alla velocità elevata. Il Nord non può permettersi di lasciar dietro il Sud e il Sud non può permettersi di non sviluppare le potenzialità che ha”.

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