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Barbara Alberti: la vita della scrittrice anticonformista e femminista

Scrittrice, sceneggiatrice, drammaturga, giornalista, opinionista, personaggio televisivo, e conduttrice radiofonica italiana

Barbara Alberti  è una scrittrice, sceneggiatrice, drammaturga, giornalista, opinionista, personaggio televisivo, e conduttrice radiofonica italiana.

La talentuosa Alberti, nata l’11 aprile 1943, sin da ragazzina dimostra un grande interesse per la scrittura, diventando, ben presto, una delle autrici più interessanti del panorama italiano.

Barbara Alberti, la scrittrice anticonformista

Barbara Alberti, nata l’11 aprile del 1943 a Umbertide (in Umbria), si trasferì a Roma a 15 anni e si laureò in Filosofia all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

Durante la sua carriera è sempre stata una femminista convinta, infatti, ha sempre sostenuto quelle donne viste negativamente dalla società, anche grazie alle sue  diverse rubriche, dove dava numerosi consigli alle donne.

Sempre pronta a sostenere le sue lettrici, tanto da accoglierle in casa propria anche se poi certi incontri furono più negativi che positivi.


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Barbara Alberti come scrittrice

Scrisse innumerevoli opere fra cui: dal picaresco Memorie malvagie (1976) al meditativo Vangelo secondo Maria (1979). Ma scrisse anche opere di umorismo e provocazione come Il signore è servito (1983), Povera bambina (1988), Parliamo d’amore (1989), Delirio e Gianna Nannini da Siena (entrambe del 1991), e Il promesso sposo (1994), La donna è un animale stravagante davvero. 80 ritratti ingiusti e capricciosi (1998), nella quale l’autrice trasfigura le sue compagne (tra cui anche Mara Venier e Margaret Mazzantini) in personaggi di un poema umoristico, spesso in compagnia di Don Giovanni.

E scrisse anche un profilo dedicato al noto critico d’arte e personaggio televisivo Vittorio Sgarbi e lo presentò come una sorta di autobiografia mancata.

Altre sue biografie famose sono: Gelosa di Majakovskij, per il quale ricevette il Premio Alghero Donna sezionenarrativa e Il principe volante, in cui raccontò la vita di Antoine de Saint-Exupéry, vita raccontata in modo amorevole e sofisticato.

Coautrice di sceneggiature, autrice di testi teatrali e le rubriche

Fu anche coautrice di sceneggiature cinematografiche come: Il portiere di notte di Liliana Cavani (1974), Io sto con gli ippopotami di Italo Zingarelli (1979), Monella di Tinto Brass (1998) e Melissa P. di Luca Guadagnino (2005) e fu anche autrice di testi teatrali.

Dall’inizio degli anni ’80, fino alla fine degli anni ’90, Barbara Alberti tenne diverse rubriche su vari settimanali, come: su Amica, intitolata Parliamo d’amore, su Penthouse, chiamata Lucirosse.

Dal 2009 gestisce una rubrica settimanale su Il Fatto Quotidiano, intitolata, La posta di Barbara Alberti, un’altra rubrica di corrispondenza coi lettori sul settimanale Gioia e scrive, inoltre, sui settimanali Confidenze e D-La Repubblica delle Donne.

Barbara Alberti e la televisione

Barbara Alberti ha partecipato spesso come opinionista a diversi talk show televisivi, come Pomeriggio 5 (Canale 5) e Italia sul 2 (Rai 2). Ha condotto anche La guardiana del faro, un programma settimanale, andato in onda la domenica mattina su Radio 24.

Partecipò anche come concorrente a Celebrity Masterchef e nel 2020 partecipa come concorrente al Grande Fratello Vip e nello stesso anno nel programma La pupa e il secchione.


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Barbara Alberti: vita privata

Barbara si è sposata con il produttore e sceneggiatore Amedeo Pagani, dalla quale ebbe due figli: il giornalista, Malcom Pagani e Gloria Samuela Pagani.


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Durante un’intervista a Gay.it dichiarò di essersi innamorata solo di omosessuali in gioventù:

M’innamoravo solo degli omosessuali. Il motivo? Erano diversi. Erano liberi. Erano uomini con un pensiero di rivolta. Oggi ci siamo, più o meno, tutti omologati”.

Nella sua vita politica è stata iscritta al Partito Radicale e nel 2018 si dichiara vicina al partito Potere al Popolo!.

Il suo tratto distintivo è la treccia, infatti, Barbara ama prendersi cura dei suoi capelli. La famosa acconciatura è una treccia posticcia dello stesso colore dei suoi capelli naturali, che la giornalista non ha mai voluto tingere.

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