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Basilica di San Lorenzo Maggiore di Napoli: i tesori e la cristianità

La basilica di San Lorenzo Maggiore è una basilica monumentale di Napoli, tra le più antiche della città, ubicata nel centro antico, che affaccia su piazza San Gaetano. Ecco la sua storia.

Basilica di San Lorenzo Maggiore a Napoli: la storia

La basilica di San Lorenzo Maggiore è una basilica monumentale di Napoli, inserita nel complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore e rappresenta un esempio di architettura Greco Romana nel cuore del centro storico.

La basilica paleocristiana fu dedicata al protomartire Lorenzo tra il 533 ed il 555, anni del vescovato di Giovanni II, e donata ai frati francescani nel 1234. Tra il 1270 ed il 1275, per volere di Carlo I D’Angiò fu edificata una basilica di maggiori dimensioni.

San Lorenzo Maggiore fu protagonista di importanti eventi storici per la città ed il regno: san Ludovico da Tolosa, rinunziatario al trono del padre Carlo II d’Angiò, a beneficio del fratello Roberto d’Angiò, fu infatti consacrato sacerdote in questa basilica. Altra consacrazione celebre fu quella di Felice Peretti, vescovo di Sant’Agata de’ Goti, il futuro papa Sisto V.


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Nel 1343 soggiornarono, nel convento, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, che pare si innamorò proprio qui di Fiammetta, la bella Maria d’Aquino, figlia del re Roberto d’Angiò, sua musa ispiratrice, dopo averla vista nella basilica durante la messa del sabato santo del 1334.

I rimaneggiamenti alla struttura nel corso dei secoli

A partire dal XVI secolo, San Lorenzo è stata oggetto di numerosi rimaneggiamenti, dovuti principalmente ai danni dei terremoti o ai fatti storici che colpirono la città ed il convento. Il chiostro divenne un deposito di armi dei viceré spagnoli e nel 1547 il campanile fu posto sotto assedio dal popolo nella rivolta contro Pedro de Toledo.

Durante le rivolte di Masaniello, i suoi seguaci di presero d’assalto la torre campanaria utilizzandola come avamposto di artiglieria contro gli spagnoli. La facciata della chiesa fu totalmente rifatta nel 1742 in stile barocco secondo i lavori di adeguamento ad opera di architetti locali.

I restauri, più volte interrotti e ripresi, terminato nella seconda metà del XX secolo, e cancellarono progressivamente le aggiunte barocche, ad eccezione della facciata e della controfacciata, opera di Ferdinando Sanfelice, della cappella Cacace e del cappellone di Sant’Antonio, opera di Cosimo Fanzago.

Struttura ed interni

Il portale gotico offre alla vista gli originari battenti lignei trecenteschi, ciascuno suddiviso in 48 riquadri in un discreto stato di conservazione. La facciata, invece, risale al 1742, in piena epoca barocca ed è opera del Sanfelice.

La basilica di San Lorenzo Maggiore ha una pianta a croce latina lunga 80 metri, con cappelle laterali che si affacciano sull’unica navata coperta, così come il transetto, a capriate.


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Nella basilica, in origine, erano presenti le due tavole di Colantonio, San Gerolamo nello studio, del 1444, la Consegna della regola francescana, del 1445, ed il San Ludovico di Tolosa incorona il fratello Roberto d’Angiò di Simone Martini del 1317, confluite poi al Museo nazionale di Capodimonte.

All’interno trovano sepoltura diverse illustri personalità della storia napoletana: il filosofo e commediografo Giovanni Battista Della Porta, Giovanni Barrile, letterato amico del Petrarca, il marchese Giovanni Battista Manso e l’insigne musicista Francesco Durante.

La zona absidale di fine XIII secolo è un esempio chiaro della profonda impronta che lascia il gotico francese sulla basilica, unico esemplare in Italia.


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L’altare maggiore, opera di epoca rinascimentale tra le più belle presenti a Napoli, è dello scultore napoletano Giovanni da Nola. Sono visibili nella parte superiore le statue dei santi Lorenzo, Antonio e Francesco, mentre sulla parete inferiore lo scultore raffigurò Il Martirio di San Lorenzo, San Francesco con il lupo di Gubbio e Sant’Antonio che parla ai pesci, in uno sfondo in cui è rappresentata Napoli in epoca rinascimentale, il che rende l’opera di grande valore sia documentario che artistico.

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