Cronaca

Bologna, chiusa l’indagine sull’omicidio di Natalia Chinni: accusato il cugino

L'insegnante era stata uccisa lo scorso ottobre. Secondo gli inquirenti per motivi futili, legati al confine

Bologna, chiusa l’indagine sull’omicidio di Natalia Chinni: accusato il cugino. Il Pm Antonello Gustapane ha inviato l’avviso di fine indagine al cugino, Fabio Ferrari, accusato di omicidio aggravato da futili motivi.

L’omicidio

Natalia Chinni, insegnante in pensione, era stata uccisa il 29 ottobre dai pallettoni di un fucile mentre stava riparando la recinzione della sua proprietà di Santa Maria Villiana di Gaggio Montano, nel Bolognese. Le indagini si erano concentrare sul cugino in quanto vi erano stati dei litigi a causa di dispute di confine e vicinato. Dal 14 dicembre l’uomo si trovava ai domiciliari.

L’accusa

L’uomo è accusato anche di detenzione illegale di armi, reato di cui risponde ora anche la moglie, Loredana Bicocchi, in relazione al fucile, a diverse munizioni da caccia e a una pistola. Armi detenute in violazione del divieto disposto dal prefetto di Bologna. Nel corso delle indagini è stata disposta dalla Procura una consulenza psichiatrica che ha concluso per la piena imputabilità di Ferrari.

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