Politica

Onorevole Buompane (M5S): RdC, salario minimo, licenziamenti e criminalità organizzata ∫ L’intervista

Insieme all'on. Giuseppe Buompane, Vicepresidente della Commissione Bilancio, abbiamo discusso di tematiche fondamentali, per milioni di cittadini: Reddito di Cittadinanza (RdC), salario minimo, blocco dei licenziamenti e contrasto alla criminalità organizzata

L‘onorevole Giuseppe Buompane (M5S) , Vicepresidente della Commissione Bilancio, ha concesso un breve intervento alla nostra redazione. In merito, le tematiche affrontate, di attualità e politica, rimarcano la netta linea tracciata dal M5S. Dalle urgenti riforme, tra cui quella del fisco, alle misure da affinare e potenziare, per restituire dignità ai lavoratori ed ai giovani, fino alla lotta ed al contrasto alla criminalità organizzata.


On. Buompane: La riforma prioritaria?  Fisco e sostegno agli enti locali

Con l’arrivo di Giuseppe Conte si apre una nuova fase per il MoVimento 5 Stelle. Dove sarà necessario intervenire con urgenti riforme?

“Credo che la priorità sia la riforma del fisco, per aiutare le imprese a uscire definitivamente dall’emergenza e razionalizzare un sistema tributario troppo complicato che frena la nostra competitività sui mercati internazionali. Tra gli altri interventi necessari tengo a ricordare il sostegno agli enti locali, decisivi perché erogano gran parte dei servizi primari ai cittadini. Già nel decreto Sostegni Bis”.


on.Giuseppe Buompane
on.Giuseppe Buompane

Reddito di Cittadinanza (RdC), salario minimo e blocco dei licenziamenti

La Campania eguaglia il numero di percettori della misura del Reddito di Cittadinanza dell’intero Nord, mentre il governatore De Luca si scaglia sui giovani “poco disponibili ai sacrifici”. Cosa ne pensa? La manodopera è carente per colpa dei giovani, “pigri e scansafatiche”, oppure, talvolta, gli imprenditori sono veri e propri sfruttatori?

“Nessuna delle due è vera. Esistono furbi e furbetti in ogni settore, ma la regola è che dove c’è alta disoccupazione mancano investimenti e crescita. Quindi rifiuto totalmente l’idea che sia un problema di giovani che non vogliono lavorare. A volte c’è un problema di salari troppo bassi e di assenza di diritti, questo sì. E il Reddito di Cittadinanza, fra i molti meriti, ha avuto anche quello di fissare un minimo vitale sotto il quale il salario non può andare”.

Il M5S si batte per l’introduzione del salario minimo, per garantire maggior dignità a tutti i lavoratori, di ogni settore. Altri esponenti politici, al contempo, propongono la reintroduzione dei voucher, per sopperire alla mancanza della manodopera, soprattutto stagionale ed in vista dello “sblocco dei licenziamenti”. Dopo gli impietosi numeri già forniti dall’Istat, in relazione al calo di occupazione nella prima fase pandemica, come si evolverà la situazione lavorativa?

“Molto dipende dal tasso di crescita che avremo a partire da quest’anno. Alcuni segnali dal mondo della manifattura e dell’edilizia fanno ben sperare. Di certo le sofferenze non sono finite ed è anche per questo che avevamo proposto di prolungare il blocco dei licenziamenti fino al 1° settembre. Dobbiamo mediare, tuttavia, con chi ha una visione del mondo del lavoro quasi ottocentesca, ma siamo convinti che riusciremo a proteggere i più deboli anche nella nuova fase che si sta aprendo”.

La piaga della criminalità organizzata

Anche sotto il profilo delle organizzazioni criminali, abbiamo forse qualche piccolo problema. Proprio l’altro giorno hanno sciolto il Consiglio comunale di Marano (Na). In tutta Italia, in circa 30 anni, hanno sciolto quasi 300 consigli comunali. Non trova necessario un maggior controllo dei rappresentanti della “politica locale”?

Da sempre il M5s mette al primo posto la trasparenza di coloro che si candidano per amministrare il territorio, sia a livello nazionale che a livello locale, come dimostrato dalla legge Spazzacorotti che abbiamo ideato e fatto approvare. Oltre a invocare maggiori controlli da parte delle pubbliche amministrazioni, noi chiediamo alle stesse forze politiche di fare opera di ‘prevenzione’ al loro interno”.

La celebre Legge sui “collaboratori di giustizia” è stata aspramente criticata, anche nelle ultime settimane, in seguito al caso Brusca. Ritiene necessario “scendere a patti” con i criminali “pentiti”, al fine di riuscire a penetrare in logiche criminali sempre più complesse e occulte?

“Quella legge fu voluta da Giovanni Falcone che ebbe l’intuizione di comprendere che, per contrastare le mafie, era necessario utilizzare al meglio la figura del ‘collaboratore di giustizia’. La Consulta ha ritenuto incostituzionale quella parte della legge che esclude gli ergastolani che non collaborano dall’accesso ad alcuni benefici penitenziari. Ebbene noi abbiamo presentato un disegno di legge per intervenire in questa delicata materia. Ci auguriamo che anche le altre forze politiche convergano presto su quella proposta”.

L’ombra della criminalità organizzata dietro le aggressioni e le minacce

La dimostrazione della necessità dello Stato di imporsi nel contrasto alla criminalità organizzata, per preservare costantemente il principio di legalità, si evince anche dai fatti degli ultimi giorni. L’aggressione al deputato Aiello e le minacce al consigliere Valeria Ciarambino sono, senz’altro, la prova tangibile dell’urgenza della questione. I referendum Lega-Radicali saranno utili in tal senso?

“L’aggressione a Davide Aiello e le minacce a Valeria Ciarambino dimostrano che i rappresentanti del Movimento 5 stelle sono percepiti come nemici da coloro che vivono e prosperano nel mondo del malaffare. Quanto all’iniziativa proposti da Lega e partito Radicale diciamo che lo strumento del referendum per noi è sempre da rispettare e valorizzare in quanto alta espressione di democrazia diretta ma che, in questo caso specifico, con tre disegni di legge già presenti in Parlamento, non è quello il campo giusto dove giocare la partita delle riforme”.

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