Camorra, ecco quali sono famiglie e clan piĆ¹ potenti in Campania nel 2021
Camorra, ecco quali sono famiglie e clan piĆ¹ potenti in Campania nel 2021 | Napoli | Salerno | Caserta | Benevento | Avellino
Quali sonoĀ famiglieĀ eĀ clanĀ diĀ camorraĀ piĆ¹Ā potentiĀ inĀ Campania?Ā Risponde la Direzione Investigativa Antimafia che ha pubblicato laĀ Relazione semestraleĀ relativa al periodo tra gennaio e giugno del 2021. La lettura degli eventi che nel 2021 hanno riguardato la Campania restituisce il quadro di un fenomeno mafioso caratterizzato da stabili equilibri criminali consolidatisi nel tempo anche in ragione dei contesti sociali interessati. Il complesso sistema criminale della camorra ammette la polarizzazione di gruppi criminali minori che, tuttavia, operano sempre in una condizione di coordinata coabitazione con i principali grandi cartelli.
Al riguardo appare opportuno richiamare le recenti dichiarazioni del Procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Melillo, che hanno evidenziato le connotazioni strutturali della camorra. Lāalto Magistrato ha sottolineato come sia āsempre stato un grave errore dellāazione di contrasto della criminalitĆ camorristica aver sottovalutato la capacitĆ di coordinazione gestionale che le organizzazioni camorristiche hanno attorno agli obiettivi comuni. Ecco la situazione inĀ CampaniaĀ e nelle singole province diĀ Napoli, Caserta, Salerno, Avellino e Benevento.Ā
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Camorra, famiglie e clan piĆ¹ potenti in Campania nel 2021: la relazione Dia
Questa sottovalutazione ha a lungo impedito di scorgere quale dimensione avessero raggiunto i cartelli criminali che per oltre un ventennio hanno controllato larga parte dellāarea nolana, vesuviana e salernitana, o che addirittura letteralmente dominavano nellāarea casertanaā. In particolare, una lettura a largo spettro delle risultanze investigative consente di inquadrare lāoperativitĆ delle āstrutture di vertice dei principali cartelli criminali dellāarea metropolitana e le loro principali proiezioni delittuose che sono accomunate da queste caratteristiche: capacitĆ di generare grandi profitti e insieme un piĆ¹ ridotto rischio giudiziario, grandi truffe
assicurative telematiche, controllo delle aste giudiziarie, controllo di settori imprenditoriali delicatissimi per la stessa sicurezza pubblica e privata, controllo della logistica, delle Global Service a supporto delle reti del commercio internazionale originate dalla tradizionale attivitĆ dei magliari, appoggi dalla contraffazione dal contrabbando.
Ancora, ma soprattutto, frodi fiscali di enormi dimensioni, controllo del ciclo dei rifiuti, controllo di gran parte degli appalti strumentali alla gestione della sanitĆ pubblica e privata, regia di gigantesche speculazioni immobiliari, in particolare di quelle legate alle grandi infrastrutture produttive e di distribuzione commerciale. Tutte cose che hanno poco a che fare con la Ā«camorra dei vicoli e delle steseĀ» o con quella camorra la cui immagine ĆØ stata anche recentemente scritta come una mafia sgangherataā.
In particolare, lo scenario partenopeo cittadino ancora una volta dimostrerebbe che al di lĆ delle singole vicende riguardanti i diversi gruppi sul territorio gli equilibri criminali costituiscono sempre espressione di un piĆ¹ ampio progetto riconducibile a due sole organizzazioni criminali. Si tratta dell’Alleanza di Secondigliano e del clan Mazzarella che dettano le linee guida alle associazioni aderenti le quali, pur essendo dotate della piena autonomia nella gestione degli affari interni, non possono sottrarsi allāinfluenza dei due cartelli egemoni.
Nella confederazione dell’Alleanza di Secondigliano i clan Contini, Licciardi e Mallardo costituirebbero oggi significative realtĆ imprenditoriali controllando catene di ristorazione e attivitĆ commerciali in gran parte del territorio cittadino. CiĆ² malgrado il duro colpo al clan Licciardi ĆØ stato inflitto dalle forze di polizia con lāarresto della reggente del sodalizio avvenuto a Roma nel mese di agosto 2021. Di contro il clan Mazzarella con una politica di espansione attraverso una rete di alleanze anche nella provincia napoletana contaminerebbe quelle porzioni di territorio rimaste orfane degli storici clan collassati a causa dei numerosi arresti subiti.
I due grandi cartelli potrebbero riuscire ad influenzare le dinamiche di tutta la cittĆ e della periferia di Napoli spingendosi verso gli immediati paesi vesuviani mentre il clan Amato-Pagano confermerebbe di detenere un ruolo di assoluta centralitĆ nel settore dellāapprovvigionamento delle sostanze stupefacenti avendo ristabilito gli equilibri con le altre compagini grazie anche al potere derivante dalla gestione di importanti canali del narcotraffico.
Con riferimento alla provincia casertana spicca senza dubbio lāoperativitĆ delle storiche famiglie casalesi degli Schiavone, Bidognetti e Zagaria forti non solo del vincolo di sangue ma anche di un solido appoggio di complicitĆ e connivenze assicurate da imprenditori vicini. Determinante per la sopravvivenza delle consorterie Casalesi ĆØ la comprovata evidenza, avvalorata dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e dimostrata dalle indagini condotte dalla DDA, che i leader fondatori e promotori delle storiche organizzazioni camorristiche.
La provincia di Salerno non avrebbe fatto registrare nel semestre significativi cambiamenti sotto il profilo degli equilibri e dei principali interessi delittuosi dei sodalizi dāarea, mantenendo collegamenti con consorterie originarie del napoletano e del casertano. In quella avellinese si sottolinea la presenza di un gruppo criminale composto da ex appartenenti del clan Genovese, che opererebbe principalmente ad Avellino. Infine nel beneventano la presenza di organizzazioni criminali avrebbe nel corso degli anni subito un notevole ridimensionamento grazie alle attivitĆ investigative svolte nel tempo.
Camorra, famiglie e clan piĆ¹ potenti in Campania nel 2021: Napoli e provincia
Una puntuale analisi del fenomeno mafioso nella provincia di Napoli restituisce una prospettiva di insieme in continua trasformazione polarizzata tra l’Alleanza di Secondigliano e lāasse criminale retto dai Mazzarella schieramenti che lascerebbero uno spazio operativo solo marginale ad altri sodalizi nelle aree di Cardito, Crispano, Frattamaggiore e Frattaminore. Gli esiti dei piĆ¹ recenti provvedimenti giudiziari eseguiti nellāarea partenopea cosƬ come giĆ accennato consentono di identificare le strutture di vertice dei principali cartelli criminali dellāarea metropolitana individuandone lāoperativitĆ e le loro principali proiezioni delittuose. Uno scenario illustrato dal Procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni MELILLO, nel corso del menzionato convegno āLa CittĆ e la Camorra – Napoli e la questione criminaleā finalizzato ad esaminare āin profonditĆ e con sistematicitĆ ā il fenomeno camorristico definito dagli stessi appartenenti affiliati un vero e proprio āSistemaā cioĆØ un sistema di relazioni fitto basato su stratificati e complessi livelli decisionali.
Nel dettaglio e sia pur non esattamente nellāintervallo temporale a cui ci si riferisce il provvedimento di fermo15 eseguito dai Carabinieri il 7 agosto 2021 a carico della reggente dei LICCIARDI sancisce che al ācartello camorristico noto come Alleanza di Secondigliano o come il sistema e costituito dai clan LICCIARDI, CONTINI-BOSTI e MALLARDO fanno riferimento anche ānumerosi gruppi camorristici satelliti ā¦ e altre autonome organizzazioni camorristiche legate al cartello dellāAlleanza di Secondigliano da consolidati rapporti di alleanza ovvero comunque di cooperazione o di collegamento a fini criminosiā.
Napoli cittĆ : le famiglie e i clan di camorra piĆ¹ potenti del 2021
Il tessuto criminale metropolitano resta caratterizzato dalla coesistenza di sodalizi criminali di piĆ¹ antica tradizione e di una molteplicitĆ di gruppi meno strutturati tesi al controllo delle piazze di spaccio e alla gestione di piccole attivitĆ estorsive sovente quali strumento dei clan storici per tale scopo e spesso in contrasto tra loro.
Il clan MAZZARELLA avrebbe proseguito con il trend espansivo della propria capacitĆ operativa intrecciando rapporti di cooperazione criminale con altri gruppi insediati in diversi quartieri cittadini e della provincia in particolare per il controllo delle aree di spaccio.
Parallelamente coesisterebbe la realtĆ criminale costituita dai gruppi riuniti nella cosiddetta ALLEANZA di SECONDIGLIANO che interviene specie nella gestione diretta di attivitĆ economiche di elevata complessitĆ amplificando la capacitĆ di reinvestimento dei proventi derivanti dalle sue attivitĆ illecite.Ā Lo scenario criminale della cittĆ e della provincia napoletana vede dunque la compresenza dei due grandi cartelli connotati tuttora da stabilitĆ e soliditĆ che ne orienterebbero e ne regolerebbero le dinamiche delinquenziali garantendo gli equilibri attraverso una strategica regolazione degli spazi di competenza ed una sapiente regia atta a dipanare contrasti interni e defezioni dei gruppi minori.
L’area centrale
Nellāarea centrale della cittĆ , dove si registra la storica presenza del clan CONTINI, parte integrante dellāALLEANZA di SECONDIGLIANO, il clan MAZZARELLA starebbe ulteriormente consolidando la propria egemonia nei quartieri di Forcella, Maddalena, Tribunali, Decumani e Luzzatti sfruttando i legami con i clan presenti sul territorio. Ć quanto emerge dal provvedimento restrittivo eseguito il 16 gennaio 2021 dai Carabinieri nei confronti di un elemento contiguo al clan MAZZARELLA giĆ latitante e sottrattosi alla cattura nel corso di una precedente operazione18, nonchĆ© resosi responsabile di unāazione di fuoco nei confronti di aderenti al gruppo DE LUCA BOSSA-MINICHINI-RINALDI. Nel dettaglio dalle attivitĆ di indagine che hanno portato allāemissione della misura cautelare per i reati di estorsione, porto e detenzione illegale di armi aggravati dal metodo mafioso emergerebbero le dinamiche conflittuali esistenti tra i due sodalizi in questione e la volontĆ del clan MAZZARELLA āā¦di recuperare il potere su tali parti del territorio cittadinoā.
Gli arresti eseguiti nellāaprile 2021 a carico del clan SIBILLO e nel maggio 2021 nei confronti del riorganizzato clan GIULIANO20 entrambi contrapposti ai MAZZARELLA potrebbero porre ulteriori premesse per un rinsaldamento dellāegemonia dello storico clan. Infatti il 28 aprile 2021 i Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare21 a carico di 21 soggetti ritenuti responsabili di estorsioni e traffico di stupefacenti nella zona dei Decumani e appartenenti al clan SIBILLO. Dal provvedimento si evince che āla vicenda relativa al contrasto aspro determinatosi tra il clan Sibillo e lo storico rivale clan Mazzarella costituisce un elemento di rilevanza pregnante.
Ć proprio tale scontro ad avere avuto una decisiva influenza sullāorganizzazione investigataā Il clan SIBILLO per rispondere a tale politica invasiva dei MAZZARELLA ha cercato di ristrutturarsi āā¦.a seguito della crescente pressione esercitata dai Mazzarella per assumere il controllo dei territori controllati dal Clan Sibilloā arrivando anche a pattugliamenti sul territorio āā¦ finalizzati certamente anche a inibire lāaccesso a quei luoghi ai membri del clan Mazzarella.ā
L’area settentrionale
Nellāarea nord metropolitana si registrerebbe la presenza di storici clan strutturati e da sempre operativi sul territorio nella gestione delle attivitĆ illecite in particolare nel traffico di sostanze stupefacenti i cui proventi vengono efficacemente riciclati e reinvestiti in svariati campi dellāimprenditoria. Nel quartiere di Secondigliano il clan LICCIARDI annovera la sua roccaforte nella Masseria Cardone e sarebbe tuttora e nonostante lo stato di detenzione dei vertici unāorganizzazione forte e consolidata che gestisce le attivitĆ illecite attraverso articolazioni nei quartieri confinanti, proiettando la propria potenza economica oltre che sullāarea metropolitana in Lazio, in
Lombardia e anche allāestero.
Per quanto attiene proprio allāarea di riferimento del sodalizio e nello specifico a conferma di quanto delineato dal Procuratore delle Repubblica, Giovanni Melillo, una fotografia di quelli che sono gli attuali assetti delle consorterie camorristiche riconducibili direttamente o per forme di collaborazione criminale allāAlleanza di Secondigliano ĆØ chiaramente deducibile dal giĆ citato decreto di fermo eseguito il 7 agosto 2021 dai Carabinieri a carico della reggente del clan LICCIARDI fermata alle partenze dellāaeroporto romano di Ciampino mentre si accingeva a prendere un volo diretto a Malaga in Spagna. Nel provvedimento restrittivo viene ricostruito il ruolo direttivo assunto dalla pregiudicata allāinterno della famiglia e della confederazione criminale per la gestione delle ādinamiche relative ai rapporti interni con gli altri affiliati e ai rapporti esterni con le altre organizzazioni criminali ed, infine, sul raffinato sistema di āprotezioneā adottato per assicurare allāorganizzazione unāadeguata difesa dallāazione di repressione e contrasto delle Forze dellāOrdineā.
Napoli, provincia occidentale
Nella provincia occidentale il panorama criminale che negli ultimi anni ĆØ stato connotato da stabili equilibri evidenzierebbe recentemente una situazione di significativa effervescenza favorita da un vuoto di potere per lāassenza di figure di particolare carisma. CiĆ² starebbe favorendo spinte autonomistiche di giovani leve che cercano di affermarsi sul territorio. Sul territorio di Pozzuoli e a Quarto risulterebbe tuttora attivo il clan LONGOBARDI-BENEDUCE nonostante i suoi affiliati ed elementi di vertice siano stati colpiti negli anni da numerosi provvedimenti cautelari. Il sodalizio infatti continuerebbe ad esercitare una forte pressione estorsiva in danno di piccoli imprenditori e commercianti dellāarea flegrea gestendo, altresƬ, lo spaccio di stupefacenti soprattutto nel Rione Toiano e Monteruscello (Pozzuoli).
Recenti attivitĆ info-investigative registrano fibrillazioni legate al tentativo di un nuovo gruppo composto da fuoriusciti del clan di conquistare lāegemonia sul territorio soprattutto per il controllo dello spaccio di stupefacenti e del racket. In tale ottica potrebbe inquadrarsi il ferimento con colpi di arma da fuoco di un pregiudicato avvenuto ad opera di ignoti il 25 giugno 2021. Nei comuni di Bacoli e Monte di Procida non si registrano elementi di novitĆ rispetto al semestre precedente.
La provincia settentrionale
La leadership delle attivitĆ criminali nel comune di Arzano sembra rimanere saldamente in mano
al clan Amato-Pagano che la eserciterebbe attraverso il gruppo c.d. ādella 167ā, il cui ultimo
referente sottoposto agli arresti domiciliari ĆØ stato arrestato il 15 giugno 2021. I rimanenti vertici del clan sebbene detenuti continuerebbero ad esercitare una notevole influenza sul territorio.
La provincia orientale
Nellāarea vesuviana gli assetti criminali non hanno subito nel semestre in esame mutamenti significativi. Si registrano tuttavia alcuni eventi delittuosi di matrice camorristica che potrebbero essere riconducibili a tentativi di affermazione da parte di giovani leve desiderose di assurgere al controllo del territorio.
Nel nolano si conferma lāoperativitĆ del clan Sangermano gestito da due fratelli attualmente in stato di libertĆ . Il sodalizio risulterebbe alleato con il clan Russo ed in rapporti di parentela con il clan Cava. Nella zona si registra anche la presenza di personaggi storici della criminalitĆ organizzata dāarea.
Nei comuni di Marigliano, San Vitaliano, Cimitile e zone limitrofe sarebbe stata accertata lāoperativitĆ di un sodalizio criminale a conduzione familiare dedito allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti facente capo alla famiglia Filippini. In zona si rileverebbe comunque una certa vitalitĆ dal punto di vista criminale confermata da alcuni recenti episodi.
La provincia meridionale
Nel Comune di San Giorgio a Cremano coesisterebbero due gruppi criminali segnatamente il
clan autoctono degli Attanasio-Troia ed il clan Mazzarella. Con lāarresto dei maggiori esponenti del Troia, il clan Mazzarella avrebbe assunto dapprima da solo e successivamente con la collaborazione del gruppo D’Amico/Luogno il controllo delle attivitĆ illecite estendendo la propria operativitĆ fino a Portici e contrapponendosi ai Vollaro che aderiscono all’Alleanza di Secondigliano.
Le dinamiche criminali di Portici sono speculari a quelle del confinante comune di San Giorgio a Cremano laddove lāegemonia del clan Vollaro, nonostante la recente scarcerazione di un elemento apicale, sarebbe stata fortemente ridimensionata dalla presenza, anche a Portici, degli affiliati al clan Mazzarella. Nel vicino comune di Ercolano risulta tuttāora operante lāorganizzazione criminale degli Ascione-Papale che risultano dediti prevalentemente al traffico di sostanze stupefacenti, mentre la contrapposta organizzazione dei Birra-Iacomino allo stato parrebbe essere stata indebolita dallāazione investigativa delle forze di polizia.
Camorra, famiglie e clan piĆ¹ potenti a Salerno nel 2021: la relazione Dia
La provincia di Salerno presenta uno scenario criminale particolarmente disomogeneo con aspetti che mutano in ragione delle peculiaritĆ geomorfologiche, economiche e sociali tipiche dei contesti territoriali estremamente diversificati sui quali insistono i vari sodalizi. Dalla zona urbana del capoluogo, allāAgro Nocerino-Sarnese e alla Valle dellāIrno, dalla Costiera Amalfitana alla Piana del Sele, al Cilento e al Vallo di Diano si assiste allāesistenza di strutture che sono adattate alla situazione in cui esercitano la loro operativitĆ .
La complessitĆ del fenomeno sarebbe aggravata dalla contestuale presenza operativa di organizzazioni di tipo camorristico con genesi e matrici criminali diverse anche napoletane e casertane, nonchĆ© dagli interessi sul territorio di gruppi mafiosi di origine extraregionale segnatamente calabresi e lucani. Nel corso di unāindagine144 meglio descritta nel capitolo dedicato alla āndrangheta che nel gennaio 2021 ha colpito la cosca calabrese dei PISANO ĆØ emerso tra i reati contestati ad uno degli elementi della consorteria calabrese il favoreggiamento della latitanza in una struttura ricettiva di Battipaglia.
Lāequilibrio maturato nei rapporti tra cosche si basa sulle stabili e consolidate convergenze di interessi cui sono finalizzati accordi, alleanze e collaudati canali di collegamento che consentono di evitare situazioni conflittuali e scontri. Sono significativi al riguardo gli esiti della complessa e giĆ menzionata operazione āPetrolmafie.
La Costiera Amalfitana, il Cilento e il Vallo di Diano che sono zone geograficamente estese e contraddistinte da rinomate localitĆ turistiche marittime e montane sarebbero caratterizzate da una silente presenza di organizzazioni criminali la cui attivitĆ tende soprattutto al condizionamento del settore degli appalti per la realizzazione di opere pubbliche.
La provincia
Per quanto riguarda segnatamente lāarea della Valle di Diano il Procuratore della Repubblica di Potenza,
Francesco Curcio, ha osservato che ācāĆØ un colonialismo criminale del Vallo di Diano molto preoccupante perchĆ© questa terra fino a poco tempo fa era completamente libera da queste logicheā.
A Vietri sul Mare vera e propria porta della Costiera Amalfitana stando a pregresse risultanze investigative si rileverebbe lāinteresse criminale di un gruppo delinquenziale composto da membri della locale famiglia Apicella giĆ in passato colpita da provvedimenti restrittivi per aver imposto servizi di soccorso, rimozione e custodia giudiziale dei veicoli con proprie ditte, nonchĆ© per aver gestito abusivamente stabilimenti balneari. Nei centri montani di SantāEgidio del Monte Albino e Corbara opererebbe un gruppo emanazione del clan SORRENTINO anchāesso dedito alla gestione delle attivitĆ illecite sul territorio. Nel Comune di Cava deā Tirreni immediato entroterra della costiera amalfitana e confinante con i comuni dellāagro nocerino-sarnese, permarrebbe lāinfluenza criminale del clan BISOGNO che continua a gestire le attivitĆ illecite sul territorio cittadino.
A Pagani sarebbe egemone il sodalizio Fezza-Petrosino D’Auria che, sebbene indebolito dalle collaborazioni con la giustizia intraprese da alcuni affiliati sembra poter contare ancora su un notevole numero di sodali e su ingenti disponibilitĆ economiche derivanti dallāusura, dalle estorsioni e dal traffico di stupefacenti vantando una
fitta rete di collaborazione con altri sodalizi campani. A Battipaglia appare permanere lāegemonia criminale del clan Pecoraro-Renna nonostante si siano verificate nel tempo scissioni ad opera di alcuni affiliati che hanno costituito autonomi gruppi criminali.
Sul territorio che comprende i comuni di Bellizzi, Pontecagnano Faiano, Montecorvino Rovella e Montecorvino Pugliano si riscontrerebbe lāoperativitĆ del clanĀ De Feo dellaĀ gestione e nel controllo delle attivitĆ illecite. Merita infine menzione lāincidenza sul territorio di una delinquenza straniera prevalentemente provenienti dagli Stati del Maghreb, dalla Romania, dallāAlbania e dallāUcraina e per lo piĆ¹ dedita allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione, nonchĆ© alla commissione di reati predatori su tutto il territorio della Provincia.
Camorra, famiglie e clan piĆ¹ potenti in Campania nel 2021: Caserta e provincia
La realtĆ casertana ha visto negli ultimi anni nei suoi assetti criminali mutamenti strutturali ed organizzativi. A fattor comune tuttavia ciascuna consorteria avrebbe continuato a mantenere sul proprio territorio di riferimento una forza intimidatrice capace di garantire la rispettiva continuitĆ operativa. Giova ricordare al riguardo come nella provincia si assista allāaggregazione di alcuni sodalizi riuniti in una sorta di federazione riferita ai CASALESI.
I componenti del cartello criminale peraltro non possono oggi essere considerati come fenomeno unitario
ma piuttosto come intranei ad una organizzazione non conflittuale composta da famiglie storiche e tuttora vitali dellāarea casertana.
L’attivitĆ
LāattivitĆ dei clan continuerebbe a sussistere grazie a quegli imprenditori da sempre abituati ad avvalersi della mediazione dellāorganizzazione criminale e dei consistenti capitali illeciti investiti nelle attivitĆ imprenditoriali dai sodalizi che in tal modo governerebbero direttamente e/o indirettamente alcuni processi economici interferendo spesso pesantemente anche nei meccanismi decisionali della pubblica amministrazione.
Le piĆ¹ recenti attivitĆ investigative confermerebbero infatti lāelevata capacitĆ di penetrazione nella cosa pubblica della criminalitĆ casertana e in special modo quella riconducibile al cartello dei CASALESI al fine di inserire proprie aziende in comparti strategici come quelli della grande distribuzione, del ciclo dei rifiuti114 e della raccolta delle scommesse.
Non di rado imprenditori collegati alla criminalitĆ organizzata interagirebbero direttamente con funzionari infedeli della pubblica amministrazione in una prospettiva di comune profitto specialmente negli appalti per la realizzazione delle grandi opere. A tal proposito il 21 giugno 2021 la DIA ha operato un sequestro di beni115 per un valore di 2 milioni di euro nei confronti di un imprenditore casertano giĆ condannato dalla Corte dāAppello di Napoli a 7 anni di reclusione intraneo al clan ZAGARIA ed attivo nella gestione sistematica del settore degli appalti e degli affidamenti diretti dei lavori.
Fino al suo arresto avvenuto nel 2015 il soggetto avrebbe ottenuto grazie alla protezione camorristica lāassegnazione di ingenti commesse pubbliche erogando al clan una quota parte degli utili, adoperandosi per ottenere favori dai politici locali per conto del sodalizio e procacciando anche voti ai candidati amici prescelti. Si sarebbe cosƬ realizzato un circuito tra imprese colluse che attraverso lāofferta di posti di lavoro realizzavano
un bacino di voti destinati ad eleggere amministratori in grado di pilotare conferimenti ed aggiudicazioni in favore di imprese legate ai clan.
Gli esponenti criminali
LāoperativitĆ delle principali consorterie di camorra casertane sarebbe tuttora confermata nonostante le numerose misure cautelari eseguite, lo stato di detenzione dei maggiori esponenti criminali destinatari di pesanti condanne e le scelte di collaborazione con la giustizia intraprese da soggetti che hanno rivestito ruoli di vertice allāinterno di organizzazioni criminali come gli Iovine e gli Schiavone.
Camorra, famiglie e clan piĆ¹ potenti in Campania nel 2021: Avellino e provincia
Nella cittĆ di Avellino sarebbe confermata lāoperativitĆ del clan Nuovo Partenio diretta promanazione dello storico clan Genovese. Nel secondo semestre del 2020 gli esiti investigativi dellāoperazione āAste Okā avevano comprovato come il clan fosse attivo in numerosi ambiti criminali, dalle estorsioni ed usura al traffico di sostanze stupefacenti, dal lucroso settore delle aste pubbliche fino a forme dāinfiltrazione nelle amministrazioni locali.
Le indagini
In particolare lāindagine aveva documentato lāinterferenza del gruppo GALDIERI-GENOVESE in occasione delle elezioni del Consiglio comunale di Avellino del giugno 2018 al fine di favorire la candidatura del parente di uno degli elementi di vertice del clan.
Il panorama criminale
Il vuoto di potere determinato dai numerosi arresti e dal lungo stato di detenzione di due fratelli ergastolani tuttora ritenuti elementi di vertice del clan sembrerebbe allāorigine di una serie di fibrillazioni e dello scontro armato tra due gruppi criminali che si contenderebbero il controllo delle attivitĆ illecite. In tale contesto sarebbe maturato il tentato omicidio dellāagosto 2020 ai danni di un elemento in ascesa nel locale panorama criminale, il quale stava tentando ādi ritagliarsi una posizione di rilievo nella gestione delle attivitĆ criminose appannaggio dei gruppi criminali esistenti sul territorio.
Camorra, famiglie e clan piĆ¹ potenti in Campania nel 2021: Benevento e provincia
Anche nella provincia di Benevento le aggregazioni criminali di tipo camorristico, sebbene indebolite dai numerosi arresti, continuerebbero a gestire le attivitĆ illecite prediligendo quelle legate al traffico di stupefacenti nonchĆ© le estorsioni e lāusura perpetrate in danno degli imprenditori locali.
I clan SPARANDEO e PAGNOZZI si confermerebbero come quelli piĆ¹ strutturati per organico e per modalitĆ operative. LāattivitĆ del gruppo SPARANDEO egemone nel capoluogo sarebbe stata comprovata dalle
attivitĆ di indagine concluse nel corso degli ultimi anni e che hanno consentito di delineare gli assetti organizzativi del clan, nonchĆ© gli equilibri consolidati sul territorio anche grazie alla vicinanza di sodalizi criminali minori come quelli facenti capo alle famiglie dei PISCOPO ā SACCONE o quello federato dei NIZZA.
Il clan PAGNOZZI che insiste soprattutto nella Valle Caudina e nei comuni di Montesarchio, S. Agata dei Goti e Airola ricoprirebbe un ruolo di supremazia nellāintera provincia favorito dalle proficue interazioni con i clan di Secondigliano (Napoli) e di Casal di Principe (CE).
Le attivitĆ
LāattivitĆ prevalente nelle zone dāinfluenza ĆØ quella estorsiva in danno di commercianti ed imprenditori ma il clan si dedicherebbe anche al traffico di sostanze stupefacenti ed al reimpiego di denaro proveniente dal narcotraffico con proiezioni anche nella cittĆ di Roma dove potrebbe contare sul legame con il clan SENESE cioĆØ il gruppo criminale fortemente radicato nella capitale e riconducibile alla famiglia MOCCIA.
Tra le altre compagini criminali insistenti nel beneventano si annoverano il clan SATURNINOā BISESTO che ĆØ presente nella zona tra la Valle Caudina e quella Telesina e le famiglie IADANZA-PANELLA che sono attive a Montesarchio e Bonea.