Cronaca

Suicidio nel carcere di Torino, detenuta rifiuta acqua e cibo e muore

Ancora un suicidio in carcere a Torino dove un detenuta rifiuta acqua e cibo e muore: sembra, secondo le prime informazioni, si trattasse di una forma di protesta. La donna infatti voleva uscire per vedere il figlio, cosa che non le sarebbe stata consentita.

Torino, detenuta muore in carcere

Voleva uscire di prigione per stare con suo figlio ma la richiesta gli è stata negata e ha iniziato lo sciopero della fame rifiutando anche l’acqua. Un regime difficile da sostenere e dopo nemmeno tre settimane, Susan John, è morta a 42 anni nel carcere delle Vallette, nella sezione dove era rinchiusa e tenuta sotto osservazione dai medici.

La situazione aveva già sollevato alcune preoccupazioni. Il suo sciopero era infatti iniziato lo scorso 22 luglio, proprio quanto era entrata. Fin da subito aveva rifiutato acqua e cibo, non acconsentendo, a nessuna terapia. Nei giorni scorsi, le sue condizioni si sono aggravate ed era stato chiamato il 118 ma la donna aveva rifiutato anche il ricovero. Così la 42enne di origine nigeriana, da poco condannata ad oltre 10 anni di reclusione per il reato di tratta di essere umani, non ce l’ha fatta lasciando un figlio piccolo.

Il dramma nel dramma

Solo poche ore prima un’altra detenuta si è tolta la vita impiccandosi nella sezione femminile dello stesso carcere: si tratta di Azzurra Campari, 28enne italiana, trasferitasi a fine luglio da Genova.

Sull’episodio sono in corso le indagini mentre sale a tre il numero delle detenute che si sono tolte la vita nell’ultimo mese e mezzo solo a Torino. Il 29 giugno Graziana Orlarey, 52 anni, si era infatti suicidata ad appena pochi giorni dalla sua scarcerazione per il timore di cosa avrebbe trovato fuori.

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