Carmen Consoli: le frasi piĆ¹ belle delle sue canzoni

Carmen Consoli (Catania, 4 settembre 1974) ĆØ una cantautrice italiana, soprannominata la ā€œcantantessaā€. Per i suoi album musicali ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Eā€™ stata la prima donna a vincere la Targa Tenco, mentre lā€™album ā€œConfusa e feliceā€ ĆØ stato inserito nella lista dei 100 migliori album italiani secondo Rolling Stone, alla posizione 32 (seconda donna presente in classifica).

Ecco una raccolta delle frasi piĆ¹ belle di Carmen Consoli, tratte dalle sue canzoni e interviste.

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Le frasi piĆ¹ belle di Carmen Consoli

Di quei violini suonati dal vento
Lā€™ultimo bacio, mia dolce bambina
Brucia sul viso come gocce di limone
Lā€™eroico coraggio di un feroce addio
(Ultimo bacio)

Magica quiete, velata indulgenza
Dopo lā€™ingrata tempesta
Riprendi fiato e con intenso trasporto
Celebri un mite e insolito risveglio
Mille violini suonati dal vento
Lā€™ultimo abbraccio, mia amata bambina
Nel tenue ricordo di una pioggia dā€™argento
Il senso spietato di un non ritorno
(Ultimo bacio)

Ma sono lacrime
Mentre piove, piove
(Ultimo bacio)

PiĆ¹ volte hai trovato i miei gesti ridicoli
come se non bastasse
lā€™ aver rinunciato a me stessa
come se non bastasse tutta la forza
del mio amore
e non ho fatto altro
che sentirmi sbagliata
ed ho cambiato tutto di me
perchƩ non ero abbastanza
ed ho capito soltanto
adesso
che avevi paura.
(Blunotte)

Tu che mi offrivi un amore
Di plastica
Ti sei mai chiesto se onesto
Era illudermi.
(Amore di plastica)

Ricorda
Tu sei quello che non cā€™ĆØ
Quando io piango
Tu sei quello che non sa
Quando ĆØ il mio compleanno
Quando vago nel buio.
(Amore di plastica)

Tu sei quel fuoco che stenta
Ad accendersi
Non hai piĆ¹ scuse eppure sai
Confondermi.
(Amore di plastica)

D come dannata ingenua
Per quanto tempo ho subito i tuoi raggiri
D come dannata ingenua
Per quanto tempo hai tramato alle spalle
Ho digerito il boccone amaro
E conosco perfettamente
I tuoi scopi indegni
Come nessunā€™altra
Ho sepolto gli sciocchi idealismi infantili
E adesso posso affermare
Di essere una donna con la D maiuscola
Di essere una donna mediamente isterica
(Besame Giuda)

Raccontami le storie che ami inventare spaventami
Raccontami le nuove esaltanti vittorie
Conquistami inventami
Dammi unā€™altra identitĆ 
Stordiscimi disarmami e infine colpisci
Abbracciami ed ubriacami
Di ironia e sensualitĆ 
(Parole di burro)

Aveva uno sguardo intenso e diretto
Le dita curate e un sarcasmo congenito
Labbra sottili, armonioso contorno
Di denti bianchi e perfetti
Poche parole, eleganza nei modi
Una lieve cadenza dā€™oltralpe e dominio di sĆ©
(Fiori dā€™arancio)

Sai benissimo che sto tremando e non cā€™ĆØ freddo
E sono vittima di questa gioia immensa
Sai benissimo che nulla puĆ² scalfirci adesso
ƈ cosƬ fragile il mondo che ci aspetta, che ci spaventa.
(Confusa e felice)

Ho bisogno di stare con te
Regalarti le ali di ogni mio pensiero
Oltre le vie chiuse in me
Voglio aprire il mio cuore a ciĆ² che ĆØ vero.
(Quello che sento)

Guardo mia madre a quei tempi e rivedo
Il mio stesso sorriso
E pensare a quante volte
Lā€™ho sentita lontana
E pensare a quante volte
Le avrei voluto parlare di me
Chiederle almeno il perchƩ
Dei lunghi ed ostili silenzi
E momenti di noncuranza.
(In bianco e nero)

Eā€™ ormai consuetudine, Signor Tentenna,
perdersi dā€™animo, non essere allā€™altezza
delle proprie ambizioni
e sgomitare per distinguersi dal branco.
(Signor Tentenna)

Lā€™ignoranza ĆØ un non trascurabile complesso,
una voragine, la si puĆ² occultare nel silenzio
scansando il pericolo di un mite confronto diretto.
(Signor Tentenna)

E ben poco importa se tua moglie
non fa altro che piangere
ossessionata dal sentore
dei tuoi numerosi tradimenti
e in fondo non ha tutti i torti
e non ĆØ affatto un caso se
amanti, amici e sogni si dileguano,
il cane sul balcone aspetta da mesi
il privilegio di una passeggiata
eppure la sera fedelmente esulta
al tuo rientro.
(Signor Tentenna)

Allo specchio cā€™ĆØ un altra donna,
nel cui sguardo non vā€™ĆØ paura
comā€™ĆØ preziosa la tua assenza
in questa beata ricorrenza.
(Guarda lā€™alba)

Tutto inizia,
invecchia,
cambia forma,
lā€™amore tutto si trasforma,
persino il dolore piĆ¹ atroce
si addomestica,
(Guarda lā€™alba)

Credi sia una scelta ammirevole
fuggire allo sguardo severo e vigile
della propria coscienza?
(Lā€™eccezione)

Si dice che ad ogni rinuncia
corrisponda una contropartita
considerevole, ma lā€™eccezione alla regola
insidia la norma.
(Lā€™eccezione)

Se ĆØ vero che ad ogni rinuncia
corrisponde una contropartita
considerevole, privarsi dellā€™anima comporterebbe
una lauta ricompensa.
(Lā€™eccezione)

Mi piace giocare sembrarti indecente
Parlarti allā€™orecchio dicendoti niente
In fondo hai intuito che sono bigotta
Una suora mancata una piccola donna.
(Bambina impertinente)

Troppo stanca per pensare
Forse ero al punto di capirci qualcosa
Non so piĆ¹ parlare
Forse ĆØ perchĆØ non ho piĆ¹ niente da dire
Non volermi male
Quante cose per le mani
In questo inspiegabile groviglio dā€™intenti.
(Non volermi male)

Certe volte lā€™importante ĆØ vedersi piĆ¹ belli
Quanto basta per sentire che il mondo ĆØ vicino
E non ĆØ perfetto
Ammaliante percezione
La notteā€¦
(Non volermi male)

Eppur si muove
Malgrado lā€™inerzia imposta
Il dilagante oscurantismo
La dispotica repressione
(Eppur si muove)

Viva lā€™Italia
il calcio
il testosterone
gli inciucci e le buttane in preda allā€™ormone
a noi ci piace assai la televisione
proprio lā€™ oggetto dico esposto in salone.
(Mandaci una cartolina)

Ah voglio vivere cosƬ,
Col sole in fronte
Lā€™amore ai tempi dei miei nonni era sognante
(Sintonia imperfetta)

Tra di noi regnava una profonda solitudine
La forza di inerzia
Una sintonia imperfetta
Quel pomeriggio eri un tuttā€™uno col divano grigio
Lā€™avrei dovuto giĆ  capire sin dal primo incontro.
(Sintonia imperfetta)

Confesserai mai a tua moglie
Che sabato dormi con me
Da circa dieci anni tra alti e bassi
Ma io non posso chiedere
Io non devo chiedere
Sarai tu a rispondere se vorrai.
(Lā€™abitudine di tornare)

Siamo oceani deserti
Per quanto ci provi
Non riesco a capire
Come sei
Cosa vuoi.
(Oceani deserti)

Sei stanco di me
E mi domandi il sapore che ha
Quellā€™euforia degli inizi.
(Oceani deserti)

Ah come baceresti se dovessi fare cinema
Scena prima ciak motore azione poi si gira
O forse ti interessa la politica
Ah ministro degli affari a luci rosse o di cosmetica
Al giorno dā€™oggi tra i due sessi non vi ĆØ differenza
Il bel paese premia chi piĆ¹ merita.
(AAA cercasi)

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Interviste

[Sul termine Cantantessa] Fu un errore di un ingegnere del suono sudafricano che voleva dire di stare zitti perchĆ© la cantante doveva cantare, ma sembrandogli di rivolgersi a un uomo disse ā€œla cantantessaā€. Mi piace perchĆ© non ĆØ un termine serio e non vale come dire ā€œla cantanteā€, quella che sa cantare. Io invece voglio passare come una che canta, una cantantessa appunto, che sta un gradino piĆ¹ sotto.
(Intervista a La Repubblica)

La Sicilia ha generato i piĆ¹ grandi eroi antimafia, eppure tempo fa abbiamo assistito a un tentativo di revisionismo nei confronti soprattutto dei giudici martiri per quanto avevano fatto, tentativo per fortuna respinto dagli anticorpi che la nostra stessa terra sa produrre.
(Intervista a La Repubblica)

Era bello sentirsi confusa e felice, adesso vedo solo una finta consapevolezza o determinazione, e una grande infelicitĆ  di fondo. Sono tempi di transizione dura. Poi, le nuove generazioni sapranno bene come difendersi.
(Intervista a Vanity Fair)

Non sono negativa, ma preoccupata per quello che i ragazzi devono fronteggiare. ƈ come se il mondo fosse uno scolapasta, tanta fatica a riempirlo e non si costruisce niente.
(Intervista a Vanity Fair)

La fortuna di stare in Sicilia, anche se non hai parenti di sangue, ĆØ un mondo di affetti che non sono virtuali, sono proprio fisici. La signora del bar, lā€™amico dā€™infanzia dei tuoi, gente che si preoccupa per te.
(Intervista a Vanity Fair)

Quando avevo ventā€™anni, fare ciĆ² in cui credevo. Il successo non era importante, o meglio il successo era proprio questo. Svegliarti la mattina e sapere che stai facendo quello che ami. Adesso sembra che lo scopo principale di tutti sia diventato superare gli altri.
(Intervista a Vanity Fair)

I miei sogni sono fare canzoni piĆ¹ belle, veder crescere mio figlio sereno, magari coltivare la terra, farmi il pane. Diventare una signora di un certo peso, anche fisico, diciamo poco piĆ¹ che morbida, perchĆ© mi fanno tristezza gli anziani troppo magri. Sogno di essere una di quelle nonne un poā€™ originali da cui si va con piacere perchĆ© sforna delizie pazzesche, e tutti che dicono, dai, andiamo da Carmen, che oggi ci fa la lasagna vegetariana!
(Intervista a Vanity Fair)

Solo dallā€™oscuritĆ  puĆ² emergere la luce piena, per cui solo ciĆ² che amo profondamente mi appare colmo di lati oscuri.
(Intervista a La Repubblica)

Anche il silenzio ĆØ musica, e la musica, diceva Schopenhauer, unisce lā€™uomo a Dio. Non credo che Dio abbia dotato gli esseri umani di certi sensi per rinunciarvi.
(Intervista a Corriere Tv)

Noi siciliani abbiamo pensato per troppo tempo alla Sicilia solo come un punto di partenza. E invece dobbiamo riappropriarci della nostra terra. Come dice Sgalambro alla fine del film di Battiato, la Sicilia reca in sĆ© una magia particolare difficile da esprimere. Bisogna viverci per capire: lā€™odore di mandorle amare che evoca la Macondo di Garcia Marquez, lā€™Etna, lā€™acqua del mare, lā€™odore di arance.
(intervista a Lā€™UnitĆ )

Il buon Pirandello ha introdotto il concetto dellā€™umorismo che ĆØ il sentimento del contrario: davanti il carretto e dietro la tragedia. Sta un poā€™ nello stile siciliano descrivere anche le tragedie in maniera sarcastica, umoristica.
(intervista a Panorama)

La Sicilia ĆØ un dono di Dio, ci sono posti che non ti immagini, alla fine di una strada ti imbatti in un anfiteatro fatto di pietra lavica, e se sali sullā€™Etna e vedi il mare, beh, allora capisci perchĆ© chi conosce la Sicilia ne sia innamorato.
(Intervista di Gigi Vesigna)

Non mi sono mai staccata dalla mia terra. Ho continuato sempre a investire qui, a portare lavoro, e ora faccio trasferire tutti, compresa lā€™ultima mia dipendente che ĆØ di Bolzano. Devo molto alla mia terra. Anche questo lavoro le devo. Se non fosse stato per la Sicilia non sarei mai diventata una cantante, perchĆ© ero andata via cercando invano contratti a Roma e Milano, avendo solo porte sbattute in faccia. Provai persino a cambiare la mia musica per adeguarmi al mercato, finchĆ© un produttore siciliano non mi accettĆ² cosƬ comā€™ero. Posso davvero dire di essere un prodotto al 100% siciliano.
(Intervista a La Repubblica)

Bisogna riscoprire i mezzi culturali, come educazione, informazione e cultura, per far funzionare la demos-crazia, altrimenti il popolo diventa plebe. La differenza ĆØ sottile
(Intervista al Settimanale 7 del Corriere della sera)

Mio padre ha sempre seguito la mia carriera con orgoglio. Era agronomo, ma sognava di fare musica. Era un professore di musica, mi insegnĆ² la teoria musicale a 5 anni. Mi correggeva le armonie e i testi, mi aiutava a trovare le parole piĆ¹ giuste per le rime.
(Intervista al Settimanale 7 del Corriere della sera)

Non mi piace chi favorisce la maleducazione culturale. Una volta gli ignoranti non fiatavano, oggi tutti sanno tutto, spiegano e non ascoltano.
(Intervista al Settimanale 7 del Corriere della sera)

Io non ci sono sui social. Odio WhatsApp, con le frecce lƬ, lā€™orario, tu ci sei, hai letto e non rispondi. Si passa la vita a chiarire cose: perchĆ© non rispondi? PerchĆ© non mi ami?
(Intervista al Settimanale 7 del Corriere della sera)

A me piacciono gli uomini sicuri di essere uomini, che hanno quella cosa che ti fa sentire protetta. Anche la vostra ingenuitĆ  mi protegge, noi siamo piĆ¹ iene, voi a certi pensieri laterali non ci arrivate. ĆØ un bene, ci insegnate la leggerezza.
(Intervista al Settimanale 7 del Corriere della sera)

Molti travisano e pensano che le mie siano canzoni dā€™amore. Non cā€™ĆØ cosa piĆ¹ sbagliata. Quando parlo ad esempio di Giuda, questā€™uomo che si frequenta per convenienze, parlo di una mentalitĆ , quella dellā€™apparire, di conformarsi alla norma. Quando canto Lā€™eccezione parlo di capitalismo, del fatto che ormai siamo disposti a vendere anche lā€™anima, a dare via la propria coscienza e le proprie aspirazioni.
(Intervista a Lā€™UnitĆ )

Oggi ĆØ Bush e domani potrebbe essere un altro. ƈ il potere ad essere corrotto. CiĆ² contro cui mi accanisco sempre apertamente ĆØ la stupiditĆ , lā€™idiozia degli uomini. Mentre la tecnologia va avanti, il progresso umano si ĆØ fermato al periodo della clava.
(Intervista a Lā€™UnitĆ )

SƬ, ho puntato su un modo di fare musica non legato a dinamiche di marketing. Nella mia carriera ho sempre cercato il fuori programma. Amo la mia libertĆ  artistica, possibile anche grazie allā€™altro lavoro che faccio. Gestisco case vacanze, provengo da una famiglia che non mi ha fatto mai mancare nulla. Non ho bisogno della musica per vivere.
(intervista al Secolo XIX)

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