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Cdm approva il pacchetto sicurezza e due decreti fiscali

Il Consiglio dei ministri ha approvato un pacchetto sicurezza particolarmente corposo che prevede numerose novità. Tra le più importanti, viene spiegato, più tutele per le Forze dell’ordine oggetto di violenza o lesioni, l’introduzione di un nuovo reato per punire chi partecipa e/o organizza rivolte nelle carceri, il contrasto alle occupazioni abusive con procedure lampo per la liberazione degli immobilila stretta alle truffe nei confronti degli anziani, misure specifiche anti-borseggio e anti-accattonaggio dei minori.

Cdm approva il pacchetto sicurezza

“Orgogliosa dell’importante ‘pacchetto sicurezza’ approvato oggi in Consiglio dei Ministri”, scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, elencando alcune delle “iniziative più rilevanti”.  Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi ha dichiarato che “nel pacchetto sicurezza approvato oggi c’è un inasprimento della pena con la reclusione fino a 6 anni per le rivolte nelle carceri e nella stessa misura anche se le rivolte avvengono nei Cpr”.

Il ministro, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri, ha anche ricordato che in passato le strutture per il trattenimento di migranti sono spesso state teatro di incendi e di atti che hanno messo a rischio l’incolumità delle stesse persone trattenute. Nel pacchetto sicurezza appena approvato si prevede che la sospensione dell’esecuzione della pena per le donne incinte sia facoltativa anziché obbligatoria per evitare “il fenomeno dell’uso della condizione di maternità come esimente in caso di commissione di reato: si pensi ai casi delle borseggiatrici nelle infrastrutture di trasporto”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.

L’ordine del giorno del Cdm

Nel dettaglio il Cdm ha all’ordine del giorno: – Schema di disegno di legge: Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela delle Forze di Polizia nonché di vittime dell’usura e dei reati di tipo mafioso (Interno – Giustizia – Difesa); – Schema di disegno di legge: Misure in materia di valorizzazione della specificità del Comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico e di funzionalità dell’Amministrazione civile dell’interno (Presidenza – Interno – Difesa – Economia e finanze – Giustizia); – Schema di disegno di legge: delega al governo per il riordino delle funzioni e dell’ordinamento della polizia locale (Interno); – Schema di disegno di legge: abrogazione di atti prerepubblicani diversi dai regi decreti – esame definitivo (Riforme istituzionali e semplificazione normativa); – Schema di decreto legislativo: disposizioni in materia di contenzioso tributario, ai sensi dell’articolo 19 della legge 9 agosto 2023, n. 111 – esame preliminare (Economia e finanze); – Schema di decreto legislativo: disposizioni in materia di adempimento collaborativo ai sensi dell’articolo 17 della legge 9 agosto 2023, n. 111 – esame preliminare (Economia e finanze).

Approvata la riforma del contenzioso tributario

Una maggiore informatizzazione e digitalizzazione degli atti del processo tributario, un potenziamento della conciliazione per smaltire le cause arretrate ma anche la possibilità di udienze da remoto. Arrivano le norme per l’attuazione della riforma del Contenzioso con l’obiettivo di rendere più semplici le procedure e veloci i processi. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato un decreto delegato che attua le indicazioni contenute nella delega fiscale.

Fisco, si estende il regime di ‘collaborazione’ con le aziende

Il Consiglio dei Ministri ha approvato i due decreti delegati attuativi della delega fiscale in tema di contenzioso e adempimento collaborativo.

Viene estesa la possibilità per le imprese di aderire al cosiddetto ‘adempimento collaborativo’ che consente il possibile affiancamento dall’agenzia delle Entrate e una certezza sui pagamenti e sui controlli. Lo prevede uno dei decreti di attuazione della delega fiscale in base al quale la soglia per aderire a questo regime, ora fissata ad un miliardo, scenderà gradualmente a 750 milioni nel biennio 2024-25, a 500 milioni nel biennio 2026-27, per ridursia 100 milioni di euro dal 2028.

Il governo è intervenuto sul processo tributario perché “un obiettivo del Pnrr è smaltire il contenzioso pendente davanti alla giustizia tributaria”, e in Italia il carico “notevole è davanti alla Cassazione”, dove “abbiamo 42mila controversie pendenti con 10mila nuovi ingressi. Dovevamo mettere ordine”. Lo ha detto il viceministro dell’Economia Maurizio Leo al termine del Cdm. La riduzione del carico si raggiungerà “spingendo molto sulla digitalizzazione, facendo in modo che udienze e atti processuali usino il digitale”. Poi ci saranno “misure a vantaggio dei contribuenti in una logica di dialogo fisco-contribuente”, tra cui la “conciliazione davanti alla Cassazione che oggi non era prevista”.

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