Curiosità

Chi è il rapper Junior Cally e perché rischia l’espulsione da Sanremo 2020

Il rapper Junior Cally è uno dei nomi che sta girando di più sul web negli ultimi giorni, a causa della notizia della sua partecipazione a Sanremo 2020. Ma chi è Junior Cally e perché rischia l’espulsione dal festival della musica italiana? Le polemiche di queste ore sono nate a causa del testo di una sua canzone, che ha provocato proteste e appelli per la sua esclusione da Sanremo.

Chi è Junior Cally (Sanremo 2020)

Junior Cally è un rapper romano di 28 anni, concorrente al prossimo festival di Sanremo. La sua partecipazione era stata annunciata a dicembre, ma negli ultimi giorni qualcuno ha chiesto la sua esclusione: Junior Cally è infatti al centro di una polemica per il testo di una sua canzone, “Strega”, di cui si sta parlando dopo che ne aveva scritto sul suo blog Marco Brusati, direttore di un’associazione che organizza eventi in ambito ecclesiastico. L’articolo di Brusati si intitola “A Sanremo l’artista che sul web de-canta un femminicidio e insulta sessualmente le donne? Va bene? In un Festival tutto al femminile?”, e fa riferimento a un passaggio della canzone in cui Junior Cally dice di aver ucciso una ragazza.

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Junior Cally, il vero nome è Antonio Signore

Il vero nome di Junior Cally è Antonio Signore. Il suo primo singolo è del 2017, ma già prima Signore aveva tentato di fare musica con un altro nome d’arte, Socio: poi lo aveva cambiato e aveva cominciato a esibirsi coprendosi il volto con una maschera, come fanno altri cantanti e dj. Il suo stile è riconducibile alla trap, genere musicale che sta avendo successo in Italia da qualche anno: lo stesso, per intenderci, di Sfera Ebbasta, Capo Plaza e della Dark Polo Gang (per citare alcuni degli artisti più famosi). A Sanremo 2020 porterà la canzone “No, Grazie”, che secondo le anticipazioni ha un contenuto politico.


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Le proteste

La partecipazione di Junior Cally a Sanremo è nota dalla fine di dicembre, ma solamente negli ultimi giorni ha suscitato diverse proteste, da parte di esponenti politici del centrodestra e del Partito Democratico, ma anche da parte del presidente della Rai Marcello Foa. Quella su Junior Cally, peraltro, non è la prima polemica di questo festival di Sanremo: pochi giorni fa ne era nata un’altra intorno alle frasi sessiste di Amadeus, dette durante la conferenza stampa di presentazione delle co-conduttrici.


 

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“NO GRAZIE” è il titolo del brano che presenterò sul palco di Sanremo ? Chiamate una ditta per far ricostruire il palco dell’Ariston ?

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La canzone “Strega”


Il testo di “Strega”

Robin Hood, deruba ricchi
Malibù, limone a spicchi
Si fanno le storie con quaranta fighe
Ma poi arrivo io quindi tu non ficchi
Dentro al gioco, chiappe strette
Amici rapper, solo marchette
Voglio vedere la vostra faccia sopra i pacchetti delle sigarette
Sì, li ho uccisi tutti quanti io
Sì, li ho uccisi, signor maresciallo
Gliel’ho servita come han fatto loro
Gliel’ho servita sopra a un piatto caldo
Testa alta quando ti parlo
Guardami in faccia quando ti parlo
Mi hanno sfidato, è stata una cazzata
Come quando scopi e ti togli in ritardo
Lei si chiama Gioia, ma beve poi ingoia
Balla mezza nuda, dopo te la da
Si chiama Gioia perchè fa la troia
Sì, per la gioia di mamma e papà
Questa frate non sa cosa dice
Porca troia, quanto cazzo chiacchera?
L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa
C’ho rivestito la maschera

Vieni a vedere che bella la Luna da sopra i palazzi
Siamo la voce della libertà per questi ragazzi
Sono la strega che fa
Sono la strega che fa
Sono la strega che fa “Shu-shulala!”

Siamo le streghe libere di bere per tutta la noche (ya, ya)
Beviamo, cantiamo, corriamo, moriamo veloce (ya, ya)
Ci bruciano in piazza, ma tanto lo sai che resuscitiamo (ya, ya)
Che resuscitiamo (ya, ya)
Che resuscitiamo (ya, ya)
Che resuscitiamo (ya, ya)

La gente che giudica, piccola
Dentro il cervello, frà, briciola
Rispondi a parole che bene assestate possono spezzare la loro mandibola
Ho fatto un’orgia frate dentro casa
Dentro casa, frate dentro casa
Ma a succhiarmi il cazzo non c’erano grupie ma metà della scena italiana (ya!)
Comandati, frate schiavizzati dagli apparecchi digitali
Medici privati costano troppo
Come cazzo faccio coi medicinali?
Fanculo lo stato, fanculo l’Italia
Fanculo ogni membro della polizia
Ci entro dentro con lo sguardo di mio padre che entra dentro una farmacia

Siamo le streghe libere di bere per tutta la noche (ya, ya)
Beviamo, cantiamo, corriamo, moriamo veloce (ya, ya)
Ci bruciano in piazza, ma tanto lo sai che resuscitiamo (ya, ya)
Che resuscitiamo (ya, ya)
Che resuscitiamo (ya, ya)
Che resuscitiamo (ya, ya)
Siamo le streghe libere di bere per tutta la noche (ya, ya)
Beviamo, cantiamo, corriamo, moriamo veloce (ya, ya)
Ci bruciano in piazza, ma tanto lo sai che resuscitiamo (ya, ya)
Che resuscitiamo (ya, ya)
Che resuscitiamo (ya, ya)
Che resuscitiamo (ya, ya)

Che resuscitiamo…


La brutta fama

«Io a Focene avevo una brutta fama: ero quello che si drogava, da non frequentare. Mi fa ridere se penso che sono l’unico a non essersi mai drogato. Ma il paese è così», dice. A scuola, scrive, soffre a causa delle difficoltà economiche della sua famiglia («Non avevo soldi ed ero visto come il poveraccio in mezzo ai miei compagni benestanti») e in quel paesino si sente come in prigione: «In paese c’è poco da fare: scopi, bevi o ti droghi».

Le risse notturne

Le amicizie sbagliate rendono tutto più difficile: «Uscivo tutte le sere, mi ubriacavo, attaccavo briga e le risse notturne erano diventate una consuetudine». A un certo punto inizia anche a rubare: «Quando senti l’urgenza di avere successo e sai che non potrai riuscire in quello che vuoi fare magari perché non hai le stesse possibilità di uno che i soldi ce li ha, allora devi cercare di farli sti soldi. Come non ha importanza».
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Ladro d’auto

Un compagno finisce in un carcere minorile, arrestato per omicidio. Un altro va ai domiciliari per spaccio. Anche Signore ha problemi con la giustizia per furto d’auto e di gomme : «Mi sono preso un anno e due mesi. Dopo 4 anni sono stato chiamato per il processo, ho patteggiato 6 mesi con pena pendente che non ho dovuto scontare».

È nelle rime crude e violente del rap che Signore trova una valvola di sfogo, emulando a modo suo i grandi degli Usa. Su tutti, Eminem: «Volevo fare come lui, pensavo che potesse essere un linguaggio, una forma di espressione delle mie emozioni, del senso di ingiustizia che provavo». La fine di una turbolenta storia d’amore è la molla che fa nascere il progetto Junior Cally: «Aveva l’aria di quella che sarebbe arrivata, che si sarebbe realizzata, sognava di lavorare in ambasciata», ricorda della ex, «io invece, che secondo lei ero un fallito e non avrei dovuto fare rap, ho avuto successo».

Le prove

Alla fine, Cally riesce trovare il suo posto nel mondo. Oggi, se ripensa al passato, gli viene voglia di chiedere scusa ai genitori: «Ho un senso di colpa nei loro confronti. So di aver dato molte preoccupazioni. Sono stato anche dipendente dall’alcol per molto tempo». Ieri Cally ha provato per la prima volta la sua No grazie sul palco dell’Ariston insieme all’orchestra. Lo sentiremo davvero?

Francesco Piccolo

Giornalista professionista, direttore del network L'Occhio che comprende le redazioni di Salerno, Napoli, Benevento, Caserta ed Avellino. Direttore anche di TuttoCalcioNews e di Occhio alla Sicurezza.

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