Cronaca

Chiuso il Piper, troppe risse e aggressioni: un buttafuori sotto accusa

Il locale di Roma lascia una nota in cui chiarisce la sua posizione

Lo storico locale di Roma, Piper, è chiuso. Ad un giorno dalla chiusura del Piper a causa del provvedimento di sospensione temporanea emesso dai carabinieri, per motivi di ordine e sicurezza pubblica, è la stessa discoteca che si trova nel quartiere Coppedè ad esprimersi con un comunicato.

“Il locale Piper Club in tutta questa storia si dichiara vittima di un sistema di norme antiquato, risalente al 1936, fatte in pieno regime fascista, che non sono più attuali e non risolvono i problemi di ordine e sicurezza pubblica, principi ai quali il legislatore del tempo si era ispirato – hanno comunicato in una nota dalla storica discoteca – Usando un termine calcistico, difendere la porta del Piper, è un caso impossibile con le attuali leggi in vigore dal 1936.”

Piper chiuso per troppe risse: le norme non tutelano le discoteche

Il problema, secondo il Piper, sarebbe da rintracciare nell’impossibilità di effettuare una selezione all’ingresso: “Le regole cardine stabilite delle norme, sono che in un locale aperto al pubblico non è possibile fare selezione all’ingresso. Questo principio comporta che il gestore del locale non è in grado di selezionare la propria clientela e di conseguenza se persone con brutte intenzioni si avvicinano al locale e vogliono entrare non abbiamo gli strumenti legali per respingerli – hanno spiegato – Il secondo problema che abbiamo, è che le stesse norme di pubblica sicurezza non permettono agli addetti al controllo delle agenzie, con le quali collaboriamo, di intervenire per sedare il comportamento scorretto degli avventori maleducati“.

Solo la polizia può intervenire, ma quando ormai è troppo tardi

Le norme, come hanno sottolineato, permettono soltanto alla polizia di intervenire per mettere fine ad eventuali litigi fra i clienti del locale: “Terzo aspetto, le norme impongono al gestore di chiamare le forze dell’ordine che a quel punto intervengo, ma generalmente a fatti già conclusi, ovvero quando il danno è stato già fatto. E per questo motivo le autorità di pubblica sicurezza sanzionano il locale con l’ordinanza di chiusura: come si suol dire Cornuti e Mazziati!

La mancata tutela della sicurezza

Per tutte queste ragione, la conseguenza è che possano emergere dei problemi di sicurezza: “Non ci vuole molto a capire che, così stando le norme, non è possibile immaginare una collaborazione fattiva da parte dei gestori che non hanno alcun strumento per tutelare la sicurezza nei propri locali e per di più se si autodenunciano vengono sanzionati con multe salate, chiusure per diversi giorni e, se non addirittura, la revoca della licenza. Bene allora cosa si può fare per gestire la sicurezza nelle discoteche?“, si chiedono dal Piper.

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